Bonus Covid, Sicilia: sì alle indennità in busta paga per i medici. Ecco la lista degli aumenti

Secondo quanto riporta il “Giornale di Sicilia”, è stato raggiunto e sottoscritto l’accordo tra le organizzazioni sindacali e la Regione. Busta paga, quindi, più pesante per il personale del Sistema sanitario regionale impegnato nell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Il valore del protocollo ammonta a quasi 36 milioni di euro che i lavoratori troveranno in busta paga nei prossimi mesi.

«Un’intesa necessaria, questa sulle indennità Covid – dicono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Sicilia Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango – per premiare l’impegno straordinario degli operatori e delle operatrici del sistema sanitario regionale che hanno lavorato con abnegazione, responsabilità e spirito di servizio e si sono sacrificati con turni massacranti, a volte lavorando anche senza adeguati dispositivi di protezione individuale, al solo scopo di tutelare la salute pubblica». Il protocollo siciliano individua tre fasce di intensità per la distribuzione dei bonus Covid: fascia A ad “alta intensità” fino a 45 euro per turno e fino a 1.000 euro per condizioni di lavoro, in modo particolare per il personale del Pronto Soccorso, Malattie Infettive, Pneumologia, Reparti Covid di varie specialità, ai Laboratori di analisi, Microbiologia e Radiologia, U.S.C.A. e Dipartimento di Igiene e Prevenzione. Poi c’è l’indennità per la fascia B di “media intensità”: fino a 35 euro per turno e fino a 600 euro per condizioni di lavoro al personale afferente a Reparti non Covid di varie specialità, in servizi non impegnati in attività Covid (Anatomia Patologica, Medicina Nucleare, Banca del Sangue, ecc., Igiene), area della dirigenza sanitaria non ricompresa nella fascia A e attività formative connesse al Covid. Aumenti anche per la fascia C di “bassa intensità”: fino a 15 euro per turno e fino a 200 euro per condizioni di lavoro al restante personale dirigenziale e di comparto non direttamente riconducibile alle fasce A e B. «Abbiamo fatto presente all’assessore – proseguono i sindacalisti – che ci sono ancora alcune questioni da risolvere e con il massimo impegno. Per prima cosa, bisognerà lavorare per prevedere analoghe misure per i lavoratori degli ospedali accreditati, come previsto dallo stesso protocollo, e della sanità privata. Contemporaneamente occorre dare attuazione alla norma della Finanziaria regionale che riguarda il personale di Seus 118. Infine sarà nostro interesse mantenere attivo il comitato regionale per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori per continuare a monitorare la situazione e garantire che siano sempre rispettate le condizioni di sicurezza sul lavoro. Non è ancora il momento di abbassare la guardia».