Secondo quanto riporta il “Giornale di Sicilia”, la corsa al bonus a fondo perduto previsto dal dl rilancio ufficialmente partirà lunedì prossimo con imprenditori, commercianti, artigiani e agricoltori che potranno richiederlo e avranno oltre un mese per farlo, fino a lunedì 24 agosto. “Un sostegno in più”, sottolinea il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che si ottiene “in modo semplice e direttamente sul conto” e che va a sommarsi agli altri interventi previsti dal governo a favore delle imprese, come la riduzione – automatica – dei costi degli oneri di sistema sulle bollette elettriche (dal 4% al 97% a seconda della potenza impiegata), per la quale, ricorda il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, non sarà necessaria alcuna domanda.
La domanda andrà presentata all’Agenzia delle Entrate. Il contributo può essere richiesto dalle imprese, dalle partite Iva o dai titolari di reddito agrario in attività alla data di presentazione della domanda. Non possono usufruirne invece le attività già cessate, gli iscritti alle casse previdenziali, gli intermediari finanziari e le società di partecipazione e chi già beneficia del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo introdotti dal Cura Italia. La domanda si presenta compilando e trasmettendo elettronicamente una specifica istanza utilizzando un software e il canale telematico Entratel/Fisconline ovvero una specifica procedura web, nell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi. Il contribuente potrà avvalersi degli intermediari che ha già delegato al suo Cassetto fiscale o al servizio di Consultazione delle fatture elettroniche. Sarà possibile accedere alla procedura con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia oppure tramite Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, oppure mediante la Carta nazionale dei Servizi (Cns).
Per avere il bonus bisogna aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro. L’ammontare del fatturato e dei corrispettivi di aprile 2020 deve inoltre essere inferiore ai due terzi dell’ammontare di aprile 2019. Ma, spiega l’Agenzia delle Entrate, ci sono due eccezioni a questo caso generale. La prima in caso di avvio dell’attività a partire dal primo gennaio 2019 (il contributo spetta allora a prescindere dal calo del fatturato). La seconda per le imprese con domicilio fiscale o sede operativa nei Comuni colpiti da calamità (sisma, alluvione, crollo strutturale), ancora in emergenza al 31 gennaio 2020 (dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus). Il contributo si calcola applicando una specifica percentuale in relazione all’ammontare di ricavi alla differenza fra il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 e il valore corrispondente del mese di aprile 2019: 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 400mila euro; 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 1 milione di euro; 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 5 milioni di euro. Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.