L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta un’intervista a Davide Bombardini, l’ex rosanero ed ex Pisa che si è espresso in merito alla gara di oggi al Renzo Barbera.
«Palermo è stato il mio trampolino di lancio. La prima stagione non è andata un granché, non riuscimmo a qualificarci per i playoff nonostante gli ottimi elementi in rosa. Il secondo anno è stato quello della svolta: eravamo senza dubbio la squadra più forte del campionato, anche se rischiammo di rovinare tutto con qualche passo falso verso la fine. All’ultima giornata arrivammo a pari punti con il Messina, credo che qualunque tifoso palermitano non potrà mai dimenticare quegli ultimi minuti: il rigore sbagliato dal Messina al 90’, il gol dell’Avellino sul ribaltamento di fronte, una cosa veramente incredibile. Lo ricordo come fosse ieri, ance se a dire il vero dal campo non avevo capito molto, perché in quel secondo tempo giocavo sulla fascia opposta alle panchine e anche volendo non potevo chiedere a nessuno. Nel momento in cui fu assegnato il rigore tutto il Barbera era in silenzio, di ghiaccio. Poi ci sono state due esplosioni di gioia, che io solo dopo ho capito essere il rigore mancato e per il gol dell’Avellino. Ruolo? Credo che gli anni a Palermo in cui avevo 28-29 anni e giocavo largo a sinistra nel centrocampo a 4, siano stati quelli in cui ho fatto meglio. Avevo raggiunto la maturità, anche e soprattutto fisica, ed era un ruolo che mi piaceva fare. Poi sai, dipende da diversi fattori, io ho sempre cercato di adattarmi a quello che mi veniva richiesto».
«Mia esperienza al Pisa? Ero giovanissimo, non avevo nemmeno vent0anni e mi sono ritrovato tra i professionisti dopo un paio di stagioni in Interregionale, ma comunque non sfruttai a pieno quell’occasione e infatti gli anni successivi sono tornato tra C2 e D. Sicuramente ci speravo e ci credevo, ma ancora non ero pronto».