Bombardini: «A Palermo ho lasciato il cuore. Contro la Salernitana servirà attenzione»

“Ancora novanta minuti, gli ultimi del 2017. Che a conti fatti sono soprattutto gli ultimi del girone di andata. Poco più di quattro mesi dove in pratica è accaduto un po’ di tutto. Ne sanno qualcosa la Salernitana e il Palermo che ora però cercano l’ultima conferma. I granata sono tra le squadre con la media punti più alta in trasferta (13 quelli con quistati sui 30 disponibili), i rosanero invece tra le compagini con la media più alta nelle gare casalinghe (18 punti sui 30 disponibili): «Ma in serie B è sempre difficile potersi affidare concretamente ai numeri – secondo il punto di vista di Davide Bombardini ex proprio di Salernitana e Palermo – Rispetto alle stagioni in cui giocavo io, oggi nel torneo cadetto può accadere davvero tutto e il contrario di tutto. Prima vincere in trasferta era davvero complicato oggi resta difficile, ma non più come prima. Il divario si è ridotto».
Per questo motivo, nonostante il Palermo sia la capolista, per la Salernitana è legittimo poter pensare di fare punti al Barbera? «Indubbiamente chi rischia di più, vedendo il valore degli organici e la classifica, è proprio la formazione granata, ma il Palermo deve stare molto attento perché affronterà una squadra ostica e che in trasferta ha già dimostrato che può far male un po’ a tutti». Ieri grande protagonista in campo e oggi ex ricordato sempre con affetto, questa sera il cuore di Bombardini per chi batterà maggiormente? «Difficile dirlo. Il mio cuore l’ho lasciato in entrambe le piazze, ho vissuto campionati importanti e tutti da protagonista. Di certo sarà una partita diversa dalle altre per il sottoscritto, ma è impossibile scegliere o fare qualsiasi tipo di pronostico». La sconfitta con il Foggia può aver lasciato delle scorie ancora da smaltire in casa Salernitana? «Non credo, penso che l’entusiasmo scaturito dall’arrivo del nuovo allenatore sia ancora ben presente all’interno della squadra. E poi
determinate sconfitte, proprio come quella contro i pugliesi, possono aiutarti a crescere, a far smuovere qualcosa dentro di te». Conoscendo e danche bene Stefano Colantuono, suo allenatore a Bergamo dal 2005 al 2007, cosa avrà detto alla squadra nei giorni post Foggia? «Avrà strigliato il gruppo ma senza esagerare, ricordo che a noi cercava di tenerci sempre sul pezzo senza mai mollare di una virgola. Ogni settimana ci ripeteva che la prossima sarebbe stata la partita fondamentale, la gara della vita. Penso che anche in questo momento, come giusto che sia, stia facendo la stessa cosa con l’intento di caricare al massimo il gruppo». Nel corso dei prossimi mesi Colantuono potrà diventare realmente il valore aggiunto della Salernitana oppure servirà qualche acquisto per dare un senso differente alla stagione? «Ha tutte le caratteristiche per diventare il valore aggiunto, sarà in grado di dare un’identità ben
precisa alla squadra. Detto questo, però, se si vuole provare a fare il salto di qualità servirà ovviamente qualche rinforzo, ma con onestà credo che il mister li abbia anche chiesti alla società. Sinceramente spero che ciò accada a gennaio perché non condivido il fatto che una piazza come Salerno faccia dei campionati senza reali obiettivi, di fatto è un po’come perdere del tempo. Invece stiamo parlando di un club che merita tutt’altro, che merita almeno di poter lottare concretamente e costantemente per i playoff». Stasera trasferta a Palermo e poi spazio alla lunga sosta, le tre settimane senza campionato quanto potranno aiutare la Salernitana? «Saranno utili soprattutto per il mister, avrà il giusto tempo per far comprendere alla squadra le sue idee tecnico-tattiche. Da ex giocatore, poi, ammetto che ho sempre apprezzato le pause perché ti permettevano di rifiatare e di recuperare le energie»“. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Mattino”.