Binda: “Serie B, occhio a Cannavaro, Liverani e Corini. Devono trovare la soluzione in fretta”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” attraverso un pezzo a firma di Nicola Binda scrive in merito al campionato di Serie B.

Uno dei falsi storici più evidenti a questi livelli è quando si dice: «Eh ma la Serie B è lunga…». Forse quando era a 22, certo. Ma con 20 squadre è un campionato come tutti gli altri, e i playoff non c’entrano. La vera realtà della B è un’altra: il rinomato equilibrio tiene la classifica molto corta e quindi i saliscendi sono molto diffusi. Ci sta, quindi, nell’arco di una stagione, vedere una squadra infilarsi in un tunnel e un’altra centrare un filotto vincente, con evidenti riflessi sulla classifica. E viceversa. E magari più volte. Il vecchio paragone con l’ottovolante vale sempre. L’importante è restare in alto alla fine, quando conta davvero.

Nubi. E’ chiaro però che in questa B non colpirà chi andrà in A: tante squadre hanno le credenziali giuste e i meriti saranno indiscutibili. Colpirà soprattutto chi retrocede, perché quasi nessuno ha valori tecnici che legittimano la caduta in C. Così, in questa ottobrata decisamente soleggiata, sono le nubi su alcuni club che vanno letti con preoccupazione. Perché il mercato, gli investimenti, la qualità dei tecnici e i valori messi in campo facevano pensare ben altro. Oggi la B vede in difficoltà due squadre scese dalla A come Cagliari e Venezia, per una costante che da due anni vede impossibile la risalita al primo tentativo per le retrocesse. Fatica anche il Benevento, che non ha le idee chiare su ciò che vuole, o il Palermo, che in B c’è appena tornato. E pure il Cosenza, che di riffa e di raffa sorprende sempre.

Rimedi. Le preoccupazioni sono tutte per loro, ma tra un mese non ci sarà da stupirsi se altre cinque squadre daranno numeri e rendimento negativi. Questa è la B, questo è l’ottovolante. Se momento nero deve essere, meglio sia adesso, non ad aprile. Perché allora non ci sarà più rimedio. Adesso sì. Che sia il cambio di allenatore, il mercato (ma gennaio è lontano), il ritiro o altro, l’importante è trovare in fretta la soluzione giusta. Chi non la trova, piange: tutta la stagione passa da qui.

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Redazione Ilovepalermocalcio