Binda: “Serie B, c’è il “caso” dei paletti del mercato. Esposto del Brescia”
L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport attraverso un articolo a firma Nicola Binda si sofferma in merito al mercato di serie B.
Il mercato e i suoi paletti. Non tutte le società possono operare allo stesso modo, tra indicatori economici vari e blocchi imposti dalla Figc conseguenti ai piani di ristrutturazione. Purtroppo, le normative lamentano lacune nelle quali trovano spazio diverse interpretazioni, creando confusione. Tutto fa capo all’articolo 90 delle Noif, letto in maniera differente da alcuni club. Il Brescia, ad esempio, ha presentato un esposto alla Lega B per ottenere chiarezza.
È chiaro il riferimento alla Sampdoria che, avendo concordato con il Tribunale un piano triennale di ristrutturazione del debito (seconda rata a ottobre, con cifra già accantonata), ha un blocco del mercato per due sessioni: la prima era quella di gennaio 2024, la seconda è quella attuale, iniziata il 1° luglio. Tuttavia, la stessa Sampdoria, impegnata anche in una drastica riduzione del monte ingaggi, ha esercitato i diritti di riscatto a giugno, quindi prima del blocco, di due calciatori: Pedrola (circa 3 milioni al Barcellona) e Leoni (circa 1,5 al Padova). Il blocco di mercato consente di fare operazioni con un saldo finale non negativo: in sostanza, compri solo se hai venduto per una cifra pari o superiore a quella degli acquisti. Quindi, la Samp, che ha speso anche circa 500mila euro per Coda, è costretta (a oggi, salvo nuovi acquisti) a vendere per 5 milioni oppure i 4,5 dei riscatti non vanno conteggiati? Questo è il nodo da chiarire. Ma la Sampdoria, da noi interpellata, non ha voluto commentare.
Altri casi
Diverso è il caso di Spezia e Juve Stabia, alle prese con indicatori che costringono a fare un mercato con saldo finale non negativo. È vero che basterebbe ricapitalizzare subito per poi spendere quello che si vuole (e questo sembra un paradosso), ma in realtà i due club sono molto attenti alla materia e si comportano di conseguenza. Nemmeno lo Spezia prende una posizione ufficiale, ma si attiene alle regole e ai nuovi indicatori, anche se con le cessioni per 7 milioni fatte tra giugno e i primi di luglio (Dragowski, Holm, Strelec, Cipot, ecc.) avrebbe coperto gran parte dell’esposizione, tanto che per il riscatto di Nagy dal Pisa (1,2 milioni) non ci sarebbero problemi. Anche la Juve Stabia deve destreggiarsi tra questi paletti: va ricordato che è stata la prima società a usufruire della legge del 2019 sulla ristrutturazione del debito (senza blocchi dalla Figc, che ancora non si era mossa). Adesso gli indicatori le impongono un mercato a zero e l’amministratore delegato Filippo Porcino spiega: «Tutto esatto, e noi stiamo facendo tutto nel rispetto delle regole. Se poi la Figc darà interpretazioni diverse, ci adegueremo».