L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” attraverso un articolo a firma di Nicola Binda si sofferma sulle gare di serie B giocate ieri.
Tutto di misura, tutto equilibrato, tutto tirato. Il campionato ha iniziato una settimana chiave e si vede. C’è il turno infrasettimanale, tra 8 giorni si chiude il trittico. I distacchi si muovono come ingranaggi sporcati di sabbia, la tensione è alta. I campionati si decidono anche nella gestione dei momenti e questo è un ottimo banco di prova. Soprattutto per i tecnici (ma non solo…), tra i quali emerge Paolo Vanoli (nella foto).
Il suo Venezia è uscito scosso dal mercato dopo il ban Fifa che ha vietato le operazioni in entrata e la cessione di una stella (Johnsen) a una rivale (la Cremonese), non è stato facile farlo digerire a uno spogliatoio che sente parlare di problemi societari e si fa due domande: ci pensa lui, il più serio candidato della categoria ad andare ad allenare in A (a prescindere dalle promozioni), a far tenere la barra dritta ai suoi in mezzo alle onde. Come? Semplice: non c’è più Johnsen, ma ritorna a fare gol Olivieri, che pare un nuovo acquisto.
E il Venezia vince, salendo al secondo posto grazie anche ai pareggi nei due scontri diretti. Da come s’erano messe le cose, poteva starci una bella rimescolata. Parma avanti a Como per la fuga decisiva? Macché, uno che si chiama Verdi come la gloria cittadina ha firmato un’opera… indigesta. Palermo (doppiamente) avanti a Cremona e in 11 contro 10 per il sorpasso? Macché, la squadra di Stroppa ha veri attributi e s’è salvata. E quindi? Semplice: stavolta gode soltanto Vanoli.