Binda: “Chi piange oggi, malgrado un mercato pure altisonante è il Palermo. Il punto sulla serie B”
Attraverso le colonne de “La Gazzetta dello Sport” il giornalista Nicola Binda fa il punto della situazione in B.
Un film già visto due anni fa, più o meno. Con una capolista stavolta con più vantaggio e una replicante (la Cremonese). Con un ritmo un po’ più basso, ma la stessa incertezza. Ricordate la stagione 2021-22? Dopo 27 giornate in B era primo il Lecce con 52 punti, sesto era il Monza con 45; in mezzo c’erano Brescia (51), Cremonese (50), Pisa (49) e Benevento (47). Come finì? Con il Lecce che perse e poi riprese il primo posto difendendolo fino all’ultima giornata, con la Cremonese che finì seconda riuscendo alla 38a a scavalcare un Monza che poi rimedierà vincendo i playoff.
Sembra quello che sta accadendo oggi, a parte il Parma che ha un vantaggio rassicurante ma è comunque reduce da due pareggi. Tutte le altre sono lì, racchiuse in un pugno di punti, a contendersi il secondo posto a suon di sorpassi e controsorpassi. Un gruppo clamoroso per potenza tecnica ed economica al quale zitto zitto s’avvicinato anche il Catanzaro, e questa è stata la notizia più rilevante (almeno per quanto riguarda la vetta) del turno infrasettimanale. Al secondo posto, da due giornate, s’è piazzato il Venezia che, vincendo il derby con il frastornato Cittadella (sempre nei playoff malgrado le 7 sconfitte di fila), ha respinto gli assalti portati martedì sera da Cremonese e Como, che per 24 ore avevano visto la squadra di Paolo Vanoli scivolare al quarto posto.
A proposito di Cremonese e Como: il loro mercato è stato decisamente di alto livello e la benzina arrivata a gennaio ha fatto alzare i giri del loro motore, basti vedere le vittorie arrivate con la prima rete di Johnsen e Falletti da una parte, e di Goldaniga (dopo la doppietta di Strefezza nei turni scorsi) dall’altra. Chi piange oggi – malgrado un mercato pure altisonante – è il Palermo, che dopo la rombante risalita s’è piantato facendo un solo punto in due partite. Nulla di drammatico, per carità: con queste distanze e con 11 turni ancora da affrontare, il tempo per rimediare c’è. Perché quel gruppone sembra destinato a mescolarsi e rimescolarsi come un mazzo di carte fino all’ultima giornata. Con sei scontri diretti ancora da giocare (a cominciare domenica da Como-Venezia) e tante trappole disseminate qua e là, soprattutto sui campi delle pericolanti.