Binda: “Canta Frosinone, in serie B sale la tensione. Reggina e Genoa…Il punto di giornata”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla giornata di Serie B giocata ieri attraverso l’editoriale di Binda.

Canta Frosinone, canta. Una squadra così – di questi tempi – avrebbe vinto anche il Festival di Sanremo, se avesse deciso di cambiare mestiere. Per fortuna Fabio Grosso e i suoi si limitano a giocare pallone e lo fanno nella maniera più efficace possibile. Questa tappa, alla fine, potrebbe essere decisiva, con il +15 sul terzo posto che ribadisce la netta differenza sugli avversari, costantemente alle prese con alti e bassi che nemmeno un titolo irrequieto in Borsa fa registrare. La continuità paga e, quando vinci 6 partite di fila nella fase cruciale della stagione, chi non ha lo stesso passo può solo arrancare. Ormai la battaglia è soltanto per il secondo posto, dove il Genoa ha piazzato la sua bandierina.

Certo, se si chiudesse in fretta la vicenda-penalizzazione (il deferimento, atteso nei giorni scorsi, non è ancora arrivato), il grifone potrebbe concentrare le sue energie sul campo: sarebbe più giusto, nel rispetto del torneo. Non è per la ristrutturazione del debito chiesta al Tribunale con un concordato che invece frena la Reggina: qui non ci sono inchieste in corso (per un caso comunque delicato), ma nel frattempo la squadra s’è spenta, ha perso la terza gara di fila e ha rischiato di farsi scavalcare dal Südtirol, se il Como al 90’ non fosse riuscito a bloccarlo sul pari.

La coppia al terzo posto oggi tra l’altro potrebbe essere raggiunta dal Bari, pronto ad aggiungere pressione sul Genoa. Ma se a vincere il posticipo fosse il Cosenza, l’effetto sarebbe un altro, stavolta con la coda della classifica ad agitarsi ancora di più. Perché Cittadella, Perugia, Brescia, Spal e Benevento hanno perso ancora, soltanto l’Ascoli (Breda l’unico cambio di allenatore vincente) e il Venezia hanno strappato tre punti pesantissimi, rialzando così la testa. Insomma, una graduatoria spezzata in due (11 in alto, 9 in basso, almeno per adesso…) vive già di sottili equilibri e forti tensioni. I punti valgono oro, la prudenza serpeggia: i 17 gol (con una gara in meno) sono la seconda peggior prestazione stagionale dopo le 16 reti dell’11a giornata. Quel giorno il Frosinone ne segnò 2 a Cosenza, stavolta 3 al Cittadella, con la stessa disinvoltura. Le altre no, hanno fatto passi indietro e hanno perso brillantezza; gli atteggiamenti propositivi si sono smarriti da tempo, la ricerca del gioco è stata soppiantata dalla ricerca del punto. E gli errori arbitrali (alla faccia della Var) vengono digeriti a fatica. La scorsa settimana il Cagliari ha fatto un reclamo per un motivo pretestuoso più che sostanziale, alcuni allenatori più (Andreazzoli) o meno (Bisoli) pacati hanno perso le staffe. Opportuno l’incontro (online) organizzato per mercoledì tra arbitri e club per fare il punto. E’ vero che a questo punto della stagione una svista arbitrale può avere gravi conseguenze, ma non ci si può sempre aggrappare a quell’alibi. Si disperdono solo energie. Meglio buttarle tutte sul campo: da qui alla fine ne servirà una dose massiccia.