Binda: «Calciatori italiani in B penalizzati, le norme portano a fare operazioni all’estero perché sono più semplici»

Il giornalista de “La Gazzetta dello Sport” Nicola Binda ha parlato a “Ti Amo Calciomercato.it” in onda sul canale YouTube di Calciomercato.it parlando del Sassuolo e del futuro di Domenico Berardi:.

Ecco le sue parole:

«C’è la grande incognita legata alle sue condizioni, perché dopo un infortunio del genere è complicato fare un investimento. Lui e il Sassuolo stanno facendo delle valutazioni su cosa sia meglio fare. Non potrà essere in campo fino a fine ottobre e bisogna vedere in che condizioni tornerà, sperando sia ancora quello che ci ha aiutato a vincere gli Europei».

«Oggi prenderlo alla cieca è un rischio, ma io devo rimproverare il Sassuolo: hai fatto grandi cose in 10 anni in serie a, ma quando hai un giocatore forte devi venderlo e Berardi doveva essere venduto prima e non adesso».

Il giornalista ha parlato anche della Serie B e del futuro di Leoni, difensore della Sampdoria, e della situazione doriana: «Su Leoni è stata brava la Sampdoria a scoprirlo nel Padova dove non aveva giocato nemmeno tante partite. A 17 anni Pirlo lo ha mandato in campo, perdonandogli un paio di svarioni comprensibili, ma il rendimento di questo ragazzo è stato eccellente. La Samp deve chiudere il mercato con saldo a zero o attivo e quindi deve vendere dei calciatori per poterne comprare altri. Il problema per i calciatori italiani è sempre il solito: noi ci scandalizziamo per i troppi stranieri e i pochi giocatori per la Nazionale, ma le norme portano a fare operazioni all’estero perché sono più semplici. Se ad esempio la Juve volesse prendere Leoni, deve mettere una fidejussione a copertura dell’affare, mentre se prende un altro 17enne all’estero non ce n’è bisogno. le nostre regole sono da rivedere per non penalizzare i nostri giocatori».