L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul bilancio in rosso del Palermo con quasi 10 milioni di costi da sostenere.
Spalti vuoti e niente incassi Il «Barbera» chiuso per l’intera stagione 2020/21 ha fatto sì che nelle casse del Palermo entrassero soltanto 10.837 euro. Una cifra risibile, se si considera che l’annata in Serie D aveva garantito quasi 1,2 milioni di euro. Quest’anno, invece, per effetto dell’alleggerimento delle misure restrittive, la sola vendita delle 2.375 tessere stagionali ha permesso al Palermo di incamerare un corrispettivo pari a 347.720 euro.
Pubblicità e sponsor l’ancora di salvezza Oltre metà dei ricavi dell’ultimo anno riguardano i proventi pubblicitari e quelli da sponsorizzazione. Per quanto riguarda i primi, il Palermo ha ottenuto poco meno di 1,5 milioni di euro, mentre 575.244 euro ottenuti dagli sponsor riguardano principalmente l’accordo con Basic Italia, distributore di Robe di Kappa, che fornisce al club il materiale tecnico. Due voci che portano in cassa poco più di 2 milioni, contro i circa 1,8 milioni dell’anno precedente.
Balzo in avanti anche per quanto riguarda i proventi commerciali, pari a 142.606 euro (contro i circa 3 mila euro del 2019/20). In tal senso, la società ricorda di aver affidato la gestione delle sponsorizzazioni, degli spazi pubblicitari interni allo stadio e la gestione dei diritti multimediali a Infront, con un contratto in scadenza il 30 giugno 2025. Infront, però, ha la facoltà di recesso nel caso in cui il Palermo non disputi il campionato di Serie B nella stagione 2023/24. Il totale dei ricavi, botteghino incluso, è di 3.033.789 euro.
Quasi 10 milioni di costi Al primo anno tra i professionisti, il Palermo ha dovuto sobbarcarsi quasi dieci milioni di costi. Il totale raggiunge infatti quota 9.982.577, la maggior parte dei quali ascrivibili agli stipendi dei calciatori. La massa salariale del personale tesserato, nella passata stagione, è stata pari a 4.785.240 euro, a cui aggiungere oltre 930 mila euro tra oneri sociali e Tfr. I costi per servizi si aggirano sui 2,2 milioni di euro, voce ridotta di circa 1,5 milioni rispetto a un anno fa. Tra questi sono comprese provvigioni e commissioni per procuratori pari a 71.516, oltre a consulenze professionali, fiscali e del lavoro per 104.982 euro, più altri costi per prestazioni sportive (500.908 euro) e per cartellonistica (564.808 euro).