Intervenuto ai microfoni di “Pianetaserieb.it”, Marco Bellinazzo, giornalista de “Il Sole 24 Ore“, ha espresso la propria opinione in merito alla sostenibilità del campionato di serie B: «La separazione tra Lega A e Lega B ha reso realmente fragile la cadetteria, senza dimenticare la Serie C. Abbiamo a che fare con delle leghe dove, fondamentalmente, non esistono ricavi, e quei pochi che ci sono non sono in grado di coprire i costi che il percorso sportivo necessita. La situazione subisce un netto peggioramento quando parliamo di progetti che puntano alla promozione o comunque ad un miglioramento e che, quando falliscono, portano al collasso della società, non a caso negli ultimi 15 anni i fallimenti sono stati oltre 150. Credo che questo dato sia stato enormemente sottovalutato. In Serie B non esiste alcuna proporzione tra entrate e uscite, quindi è evidente che condanni ulteriormente la base della piramide ad auto-eliminarsi. L’ideale sarebbe il modello di calcio professionistico sarebbe quello tedesco, con un minor numero di squadre, almeno nella fase di lancio, e con una maggiore solidarietà, come avviene tra Bundesliga e Zweite Liga. Solo questo potrebbe permettere di creare una struttura equilibrata, cosa che oggi non c’è. La povertà del sistema finisce per togliere spazio e possibilità agli investimenti oppure ai settori giovanili, difatti oggi vediamo come si punti soprattutto a far crescere i giovani delle grandi squadre, sono rari i casi di talenti coltivati in casa propria e, quando ciò accade, c’è la necessità di vendere per salvaguardare i conti. Tutto ciò non permette ad una realtà di crescere. Reggere ottanta squadre sotto la Serie A è insostenibile, mi sembra lapalissiano, anche chi non vuole vederlo per ragioni politiche dovrebbe ammetterlo».