La Bce ‘sorprende’ i mercati rafforzando la dotazione del programma di acquisto di emergenza anti-pandemia (PEPP) di 600 miliardi di euro per un totale di 1.350 miliardi. Le attese della vigilia prevedevano un potenziamento di ‘soli’ 500 miliardi. Una scelta, si spiega nel documento conclusivo del Consiglio Direttivo dell’Eurotower, in risposta alla revisione al ribasso delle stime sull’inflazione attesa per via delle conseguenze della pandemia e che “faciliterà ulteriormente la politica monetaria generale, sostenendo le condizioni di finanziamento nell’economia reale, in particolare per le imprese e le famiglie”.
Per quanto riguarda la ripartizione per paesi e tipi di asset, come riporta Adnkronos.com, la Bce conferma che “gli acquisti continueranno a essere condotti in modo flessibile nel tempo, attraverso le classi di attività e tra le giurisdizioni” così da evitare i rischi per la trasmissione regolare della politica monetaria. Insomma, nessun rispetto rigido nell’immediato della cosiddetta ‘capital key’, una soluzione che consente all’Eurotower di potenziare gli acquisti di titoli italiani anche oltre la quota di ‘diritto’.
Altra novità importante, il prolungamento della durata degli acquisti netti nell’ambito del PEPP che viene esteso almeno alla fine di giugno 2021. In ogni caso, si sottolinea, “il Consiglio Direttivo effettuerà acquisti netti di attivi nell’ambito del PEPP fino a quando riterrà che la fase di crisi del coronavirus sia terminata”.
Sempre per quanto riguarda i titoli del PEPP in scadenza, il Consiglio Direttivo ha deciso che saranno reinvestiti almeno fino alla fine del 2022. In ogni caso, la gestione del portafoglio del fondo anti-pandemia sarà condotta – si spiega – “in modo da evitare interferenze con la politica monetaria” adottata.