Bazzani: «La Samp può ancora puntare in alto. Palermo e altre 2 hanno qualcosa in più. Brunori…»

L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” riporta un’intervista a Bazzani il quale si è espresso sulla Sampdoria e sulla B.

Vent’anni fa trascinò coi suoi 16 gol la Samp di Novellino in Serie A insieme al suo “gemello” Francesco Flachi. Oggi Fabio Bazzani commenta le partite per Dazn e da lontano soffre per la squadra blucerchiata penultima in classifica. Bazzani, che idea s’è fatto del brutto avvio della Samp in campionato? «Da fuori non è facilissimo capire, però mi sembra d’intravvedere un organico con delle lacune, ma soprattutto con tanti timori legati alla mancanza di risultati. È una squadra con dei limiti, ma che in questo momento sta pagando anche una fragilità caratteriale che condiziona soprattutto le partite in casa. Cittadella, Venezia e Catanzaro sono tre gare in fotocopia: la Samp va in vantaggio, poi gli viene il braccino corto e, quando l’avversario pareggia, sprofonda. Ce lo potevamo aspettare che non sarebbe stato un campionato facile, ma forse non così. Ora c’è bisogno di una rea zione, soprattutto caratteriale»

La Samp può puntare ai playoff o deve accontentarsi di un anno di transizione? «La Serie B ci ha insegnato che aspetta tutti e che non è mai finita. Però ora bisogna andare avanti step by step. La Samp deve ritrovare fiducia, entusiasmo e sicurezza, anche il punto di Ascoli può aver dato un po’ di autostima. Il primo obiettivo, dopo la sosta, deve essere quello di scacciare tutte le paure. Lo step dei playoff verrà dopo».

Chi sono le sue candidate alla promozione? «Le tre che sono in testa: Parma, Palermo e Venezia. Credo che abbiano qualcosa in più perché sono guidate da allenatori bravi e giocano bene. Ma nei playoff può succedere di tutto. Ci sono anche altre ottime squadre come Cremonese, Pisa e Como».

Da quale attaccante è stato impressionato finora? «Pohjanpalo è quello che mi piace più di tutti, ma Coda è sempre una garanzia per la categoria. Poi c’è Brunori che sta facendo molto bene. Non a caso, chi ha i centravanti di un certo tipo, sta nei piani alti della classifica».