Bassetti: “Contagio non vuol dire malattia. Nuovo lockdown…”
Intervistato da “Il Messaggero” l’infettivologo Bassetti si è espresso in merito alla nuova ondata di contagi. Ecco alcune sue affermazioni:
“Le previsioni di crescita nessuno le confuta, ci sono i rientri dall’estero, dalle vacanze, l’aumento del numero dei tamponi effettuati. I contagi owiamente cresceranno, ma è importante capire che contagio non significa malattia. Non stanno aumentando le ospedalizzazioni. Cosa possiamo fare per ridurre i rischi? Più di continuare a dire di indossare le mascherine, di lavare le mani, di evitare gli assembramenti, cosa dobbiamo fare? Un nuovo lockdown non servirebbe a nulla, oggi non c’è nessuna ragione per chiudere. Il lockdown è stato necessario perché i nostri ospedali stavano saltando per aria, non riuscivano più a ospitare pazienti. Oggi la situazione è diversa. Ci sono molti asintomatici, chi contrae il virus non si ammala automaticamente in modo terribile, a livello mondiale l’indice di mortalità è rimasto stabile e adesso sta tendendo alla diminuzione. Sembra una malattia diversa, probabilmente perché siamo diversi noi: la intercettiamo meglio, siamo diventati più bravi a trattarla. E anche la carica virale sembra diminuita”.