L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Bari-Palermo e sul duello a distanza tra Brunori e Antenucci. La rosea riporta alcune dichiarazioni del bomber rosanero.
Che obiettivi si è dato? «Penso che porsi obiettivi sia limitativo. Dico solo che vorrei segnare tanto per portare il Palermo più in alto possibile».
Cosa significa «più in alto possibile»? «Innanzitutto consolidare la categoria. Non si può pensare di vincere subito, anche perché ci sono squadra molto forti. Poi, lungo la strada, capiremo e vedremo…»
Per lei questa è la terza esperienza in B. Prima d’ora solo 3 gol con l’Entella. Sarà la stagione del riscatto? «Sì, nel senso che sono convinto che riuscirò a trovare continuità, indipendentemente dai gol. Ognuno ha un percorso di crescita diverso. Non so se sono esploso tardi, se potevo fare meglio, ma sono contento di essere qui e mi godo il momento».
Essere l’uomo-simbolo del Palermo City è una responsabilità? «Innanzitutto è un orgoglio. Quest’estate mentre ero in viaggio di nozze, seguivo la trattativa con la Juve e sognavo di rimanere. Il fatto che il City abbia investito molto su di me e che la gente si aspetti tanto, non mi mette ansia: la vivo tranquillamente. Le responsabilità è giusto che ci siano perché Palermo è una piazza veramente importante».