Elia Caprile, portiere del Bari, è intervenuto in conferenza stampa analizzando il momento vissuto dalla sua squadra biancorossa.
Ecco qualche estratto:
«Polito? Gli devo tanto. È stato l’unico che ha creduto realmente in me quest’estate. Ha mostrato interesse e lo ringrazio. Si è creato un bel rapporto, potrei essere suo figlio. Polito mi aiuta a tenere i piedi per terra, mi consiglia, mi dice ciò che ho sbagliato dove le partite. Ringrazio anche Maurantonio per questo. Reggina? Noi proveremo a vincere. Sappiamo che in caso di successo saremo secondi e questo ci stuzzica. Stiamo preparando la partita e speriamo di portarla a casa. Mi aspetto 90 minuti tosti, belli. Non vedo l’ora che sia sabato. Ci sono tanti portieri di qualità, anche in C. Non credo che sia una casualità. Io sono un 2001, ma ho 21 anni. Non sono giovanissimo (ride, ndr). Ho 21 anni, ho tutto da migliorare, sia coi piedi che sulle uscite. C’è tanto ancora da fare. Su rigori studio molto, ma io come tutti. Mi piacciono molto Lloris e Livakovic, perché era poco conosciuto e ora si sta facendo valere. Il mio idolo è però Buffon. Ci sono tanti portieri che aspettano solo un’opportunità per emergere. Parate col Modena? Credo la più difficile sia il colpo di testa con Falcinelli, a livello tecnico. Come importanza quella su Diaw quasi allo scadere. Però ne ho fatte tante (ride, ndr). In tutta la stagione la parata su Faraoni a Verona, la mia città, su cui c’è una storia per me molto particolare. La parata più istintiva? Il rigore di Cerri a Como. Non pensavo di poterla parare».
«Io non so se sono pronto per la A. Ogni campionato è differente, anche la B lo è dalla C. Quando quest’estate mi sono affacciato in cadetteria ero pieno di dubbi. Ma non erano dubbi relativi alla mie possibilità. So quanti sacrifici ci ho messo per arrivare finora. Qualora si presentasse l’occasione della A ci metterò tutto me stesso per sfruttarla. Sono consapevole che ci sono dei treni che passano una volta sola. Ho preso quello che mi ha portato a 18 anni in Inghilterra, perché è un’occasione unica. Non c’è nulla di vero o reale. Almeno fino a giugno però il Bari e i suoi tifosi dovranno sopportarmi».