L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul pubblico delle grandi occasioni che questa sera contornerà la sfida di ritorno del primo turno nazionale dei playoff tra Palermo e Triestina, uno scontro che fa tornare in mente gioiosi ricordi ai tifosi rosanero.
Una città in fermento e uno stadio che è pronto a tremare, spinto dalla carica dei trentamila e forse più. Scene che a Palermo non si vedevano da anni e per palcoscenici ben più importanti. Sarà perché di mezzo c’è la Triestina, l’avversaria a cui toccò cedere il passo nella festa per la storica promozione in Serie A del 2004, oppure perché sulla panchina rosanero è tornato a sedere Silvio Baldini che 18 anni fa iniziò quella memorabile cavalcata, ma non la finì per l’esonero del presidente Zamparini che preferì cedere il manico a Francesco Guidolin.
Ricorsi storici che nei tifosi evocano l’ebrezza dell’impresa. Quel che è certo è che stasera nella gara di ritorno del primo turno nazionale dei playoff tra Palermo e Triestina il Barbera tornerà a essere una bolgia come negli anni migliori della storia recente. Il punto più alto dopo la rinascita dal fallimento sotto la gestione del presidente Mirri. Un’esplosione al termine di una annata in cui l’affluenza per le gare casalinghe è stata spesso flebile con diversi record negativi di presenze. Il finale di campionato in crescendo, concluso al terzo posto, e la vittoria all’andata hanno acceso un fuoco che covava sotto le ceneri della delusione per una stagione che si immaginava vissuta al vertice.