Barbera jr: «Mio padre acquistò il Palermo per amore, io…»
«Ma perché intervistare me? Io sono ancora fermo agli anni Settanta, posso parlare di catenaccio e centromediani. Perfino il mio linguaggio calcistico è fermo a quarant’anni fa. Io sono fermo non al Palermo di mio padre ma alla Juventina. Io lo ammetto, ho vissuto un’altra dimensione del calcio, sono ancora fermo a papà che un bel giorno decise di fare qualcosa di buono per la città e animato da senso civico decise di acquistare la società di viale del Fante. Poi ha avuto i suoi successi e i suoi problemi, ha fatto anche tanti debiti, ma rimane il fatto che fu il suo amore per la città a fargli compiere quel passo. Eppoi a quel tempo il presidente di una società calcistica non era certo un magnate finanziario, piuttosto era un po’ il padre di quei giovani suggestionati dal successo inaspettato e dai guadagni facili, che sapeva da re loro i giusti consigli». Queste le parole rilasciate da Giuseppe Barbera, figlio dello storico presidente del Palermo Renzo Barbera a “La Repubblica”.