«Barbera», il murales già imbrattato. Lagalla: «Queste scritte provocano una ferita al Palermo e anche alla città»
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul murales del Barbera imbrattato dai vandali e la reazione da parte del Palermo e di Lagalla.
I murales realizzati nei giorni scorsi all’esterno dello stadio «Barbera» sono stati vandalizzati. Il Palermo, con un post su Instagram, ha espresso tutto il proprio rammarico per quanto accaduto, avendo organizzato l’evento Palermo Festigraff, al quale hanno contribuito alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali:
«Ci sono voluti tre anni di lavoro e ci sono voluti pochi secondi per rovinare tutto. C’è qualcuno in questa città che vorrebbe che le cose non cambiassero mai, ed esercita la sua missione con il ricatto, la prevaricazione violenta e criminale, il vandalismo e un’attività militante votata alla distruzione del bello e del buono. La gente di Palermo ha già dimostrato a queste persone che per loro non c’è futuro».
Alla creazione dei murales ha partecipato anche il gruppo Curva Nord 12, che ha preso le distanze da quanto accaduto, tanto più perché le creazioni sono state imbrattate con nomi di ultras scomparsi: «Non è questo il modo di rendere onore ai nostri fratelli che non ci sono più, chiunque sia l’autore di tale scempio si vergogni, quei nomi nessuno può permettersi di usarli in modo improprio. Noi non siamo così».
Condanna anche da parte del sindaco Roberto Lagalla: «Provo dispiacere e dolore per il fatto che un gruppo di individui non abbia capito il senso dei murales realizzati da artisti internazionali sulla cancellata dello stadio. Un’opera che aveva l’obiettivo di mettere in luce la passione per lo sport e i colori rosanero che rappresentano la squadra della città. Queste scritte provocano una ferita al Palermo, la sua società e i suoi tifosi, ma anche alla città, essendo lo stadio uno dei simboli del capoluogo. Adesso, l’auspicio è che le forze dell’ordine possano individuare i responsabili».