L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sullo stadio Renzo Barbera e in particolar modo sui problemi e le condizioni nel quale versa l’impianto di viale del Fante che necessita di diverse migliorie.
In questi giorni la questura ha scritto al Comune chiedendo, ancora una volta, alcuni interventi per la sicurezza allo stadio. Nel caso specifico si rileva l’assenza del sistema di video-riconoscimento facciale ai tornelli. Quasi mai si controlla all’ingresso biglietto accoppiato a carta di identità. Per cui, in teoria, un tifoso colpito da un provvedimento interdittivo può benissimo aggirare il divieto.
E poi questo moderno e sofisticato sistema di scannerizzazione dei profili consente anche una rapida individuazione dei responsabili in caso di incidenti. Ma è solamente uno dei tanti problemi del Renzo Barbera, i difetti emergono periodicamente e specialmente in occasione di eventi che portano alla ribalta le insufficienze. L’ultima in ordine di tempo l’esclusione di Palermo come una delle sedi degli Europei 2032. I parametri Uefa non rispettati sono diversi: uno per tutto la mancanza di copertura integrale dello stadio. Che però non è una criticità solo di Palermo.
Più terra terra, si sa che va cambiato ad esempio l’impianto audio, sostituito il sistema di illuminazione con i led, aggiornato l’impianto elettrico, rifarti i servizi igienici, sistemate le sedute nella tribuna Montepellegrino. C’è una relazione tecnica del 2020 effettuata quando si è affidata la nuova concessione al Palermo football club, a cura del servizio Patrimonio. Sembra essere l’ultimo vero sopralluogo sullo stato dell’arte: «sistemazione delle murature e il calcestruzzo dell’anello superiore e inferiore che presentano segni di ammaloramento, anche la parte sottostante i gradoni presenta deterioramenti per infiltrazioni; poi si segnalava «carenza della numerazione delle sedute e delle file» e ancora «sistemazione della pavimentazione di tutte le aree esterne antistanti i settori dello stadio» nonché criticità sugli accessi ai portatori di handicap e l’esistenza di barriere architettoniche.