Ballardini, così si fa! Missione sorpasso compiuta, adesso è caccia al Carpi
Quello che è successo oggi in quel dello stadio “Matusa” è qualcosa di straordinario e, soprattutto, insperato. Quando tutto sembrava perduto, mentre si respirava un clima di generale pessimismo, il Palermo di Davide Ballardini ha riacceso le speranze dei propri sostenitori. I rosanero hanno disatteso i pronostici della vigilia, battendo a domicilio il Frosinone per 2-0 e spedendolo (quasi) in serie B davanti ai tifosi gialloblù. Un successo che consente ai siciliani di riprendersi il terzultimo posto e di riagguantare il Carpi a quota 32 punti, in attesa che i biancorossi giochino domani contro l’Empoli.
Un risultato, la vittoria, che al Palermo mancava da ben tre mesi. Esattamente dal successo casalingo ottenuto contro l’Udinese. Per la compagine palermitana da allora solo dolori, con lo spettro della retrocessione sempre più vicino e inquietante. Oggi, invece, grazie alle scelte di Davide Ballardini è nuovamente possibile credere nella salvezza. Grazie a Ballardini sì. Perché il successo odierno del Palermo passa innanzitutto dalla formazione messa in campo al “Matusa” dal tecnico ravennate, che finalmente ha deciso di affidarsi all’esperienza dei senatori rosanero e ad un “inedito” 3-4-3.
Sorrentino, Maresca e Gilardino sono stati i veri grandi protagonisti della vittoria ottenuta sui ciociari. Il primo a suon di parate, il secondo prendendo le redini del centrocampo, il terzo segnando la rete dello 0-1. E se per il capitano rosanero non è una novità essere schierato nell’undici titolare, la stessa cosa non si può dire per gli altri due. Almeno così era stato finora sotto le due gestioni stagionali di Ballardini. E invece eccoli lì. Ecco che si sente pronunciare i loro nomi alla lettura delle formazioni. Eccoli prendere per mano i più giovani e dar loro l’esempio. Eccoli combattere e sudare la maglia per tutti e novanta i minuti. Eccoli esultare per due gol che potrebbero cambiare le sorti di un intero campionato fin qui sciagurato.
Perché in fondo, diciamolo, chi avrebbe mai pensato di vedere un Gilardino quasi commosso dopo aver siglato una rete decisiva in maglia rosanero? Lui, ex Campione del Mondo umile ed esemplare. Mai una parola fuori luogo, nonostante di frecciate gliene siano state lanciate tante. Soltanto oggi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: «Ho più di trent’anni ma combatto. In questi giorni ci sono state troppe chiacchiere e questa è la nostra risposta. La squadra ha un’anima, il Palermo ha le palle. Adesso ci aspettano tre finali». Tre finali sono quelle che separano i rosanero dal proprio destino. Sampdoria ed Hellas Verona al “Renzo Barbera”, Fiorentina in trasferta, con un occhio al calendario del Carpi. Mai come oggi il Palermo deve crederci, l’importante è non mollare la presa e soprattutto restare con i piedi per terra. Ad oggi, infatti, gli uomini di Ballardini sarebbero ancora retrocessi. Non resta che partire alla caccia di quelli di Castori.