“Tuttomercatoweb.com” ha contattato Paco D’Onofrio, avvocato esperto di diritto sportivo e professore di diritto dello sport presso l’Università di Bologna. Ecco alcune delle sue dichiarazioni: «Parto da un presupposto, per essere chiari: adesso abbiamo un messaggio. Io non posso ovviamente dire che sia autentico, è doveroso esercitare prudenza, ma partiamo da quello che conosciamo. Un messaggio, appunto, e non gli altri: è difficile dire se il Parma possa essere condannato o meno, se non si conoscono tutti i messaggi. Secondo me va fatta una distinzione tra la norma e le sue applicazioni, e il caso specifico. L’articolo 7 del Codice di Giustizia Sportiva è chiaro: in caso di illecito, anche solo tentato, scatta la responsabilità oggettiva della società. La giurisprudenza sportiva è sempre stata molto coerente su questo punto: è condannato anche il solo tentativo, ma questo deve avere tutti gli elementi costitutivi dell’illecito. E in questa situazione c’è un dato positivo per il sistema che mi pare venga sottolineato molto poco. I calciatori dello Spezia hanno denunciato quanto accaduto, credo sia una testimonianza di una crescita importante a livello di cultura sportiva. Questi calciatori nel dubbio si sono rivolti alla Procura Federale: è un messaggio che deve passare per tutti. Andare in Procura non vuol dire accusare o condannare colleghi, vuol dire chiedere un accertamento. Spesso in passato l’omessa denuncia è stato motivo di condanna, morale quando non giuridica, e la trasparenza di questi tesserati mi pare un dato molto importante. Da appassionato di sport, poi, l’auspicio è che non ci sia illecito, ma intanto penso sia doveroso sottolineare questo comportamento».