Attraverso la propria pagina Facebook, l’amministratore unico dell’Avellino Giovanni D’Agostino si è lasciato andare a un lungo sfogo:
“La stagione 2021/2022 è finita. Sono passati tre giorni e ancora non riesco a trovare la quiete per far passare rabbia e delusione. Il sincero supporto che ci state facendo arrivare aiuta tanto e denota il forte spirito di appartenenza della nostra gente. Vi ringrazio di cuore per tutte le bellissime parole che state spendendo nei nostri confronti, questi sono i momenti in cui si manifestano i veri tifosi del lupo. Sono commosso ma ancora troppo amareggiato per fare un’analisi lucida. Sono consapevole di essere stato colpevole. Dannatamente colpevole soprattutto per aver tradito uno dei principi cardine del mio essere: “non affidarti a nessuno”.
Sbagliare aiuta, certo. L’unico modo che abbiamo per apprendere è quello di cadere e rialzarci continuamente finché non impariamo a tenerci in equilibrio. Chiariamo, non è che sia stato proprio un ingenuo credulone. Diciamo che con la diffidenza (a tutti i livelli) ci ho sempre diviso l’ossigeno. Pensavo semplicemente che, come in tutti i sistemi che funzionano, fidarsi delle “professionalità” facendole lavorare in un ambiente super confortevole e soprattutto in completa autonomia, poteva essere una soluzione per trarne il massimo, il meglio da tutti. Credevo che essere delicati, senza intercedere nel lavoro altrui, poteva aiutarmi ad individuare le responsabilità e prendere provvedimenti, correre ai ripari, aggiustare la rotta facilmente in caso di sbandamenti. In modo veloce ed efficace, prima dell’irreversibilità delle situazioni.
Così non è stato, così non è, così non sarà. Il mondo del calcio è un mondaccio viziato, senza etica, con pochi uomini, pieno zeppo di egocentrismi e opportunisti dell’ultima ora. Un mondo di iper privilegiati lontano anni luce da quello che appare all’esterno, lontanissimo da quello che sono i principi dei tifosi e soprattutto strapieno di tutto ciò che una persona sana dovrebbe aberrare. Certo, ci sono anche momenti idilliaci e di estrema bellezza per cui forse vale la pena sorbirsi tutto questo schifo. Spero sia davvero così. Intanto tocca leccarsi le ferite e ripartire. Subito sì ma senza frenesie. Con cautela, consapevolezza e rispetto”.