Giovanni D’Agostino, amministratore unico della IDC, proprietà dell’US Avellino, è intervenuto ai microfoni di “Ottochannel”, dove ha parlato di tanti temi, dalla vittoria con il Monterosi, la rincorsa al Bari e tanto altro.
Giovanni D’Agostino, amministratore unico della IDC, proprietà dell’US Avellino, è intervenuto ai microfoni di “Ottochannel”, dove ha parlato di tanti temi, dalla vittoria con il Monterosi, la rincorsa al Bari e tanto altro.
Ecco le sue parole:
«Contro il Monterosi Tuscia abbiamo giocato il peggior primo tempo della nostra stagione. Poi con le individualità siamo emersi, siamo riusciti a sbloccare la gara e a portare a casa i 3 punti. La qualità dei nostri calciatori è alta, era questo il nostro obiettivo fin dall’estate, e ciò è stato reso possibile grazie a Di Somma, alle finanze della società e alle scelte di mister Braglia, che non è in confusione. Sono convinto che sa sempre quello che fa. Questo clima ostile è inspiegabile. Come società abbiamo vissuto la pandemia con zero introiti, senza mai lamentarci. Quest’anno sono stati fatti 1.300 abbonamenti e ringrazio tutti i tifosi, tutti coloro che partecipano attivamente, uno a uno. Sono circa 2.000 coloro che pagano il biglietto in media. Con il Bari si è avuto un piccolo aumento della media, ma nulla di più. E ringrazio anche loro. In qualche modo c’è chi aiuta l’Avellino venendo allo stadio, anche se parliamo di numeri ovviamente non esaltanti. Eppure, secondo una mia analisi, le persone che girano intorno al brand dell’Avellino, soprattutto sui social, sono 10, 15 mila… Il vero problema dell’Avellino è che tutti parlano, compresi i fenomeni da baraccone che circolano sui social pensando di avere un seguito per ciò che dicono e non per i toni esasperati che utilizzano. C’è stato un battibecco tra il presidente e Braglia al termine della gara con il Monterosi? Il mister è un tipo particolare, sembra un po’ ostile, forse per questo parte della classe giornalistica e i tifosi non hanno legato molto con lui. È un tipo casa e chiesa, che crede molto in questo progetto, ha un suo carattere. Può sbagliare, è stato un confronto un po’ plateale, ma non è successo nulla di che. Si è sentito attaccato e un uomo solo dopo l’episodio al termine della partita col Catanzaro, ma è giusto che vengano messi dei limiti. La gerarchia è importante nel calcio e il presidente, che non aveva avuto modo di vederlo, ha chiarito questo aspetto. L’esultanza di Carriero? Ce l’aveva con tutti per via delle critiche. Non è stato facile mantenere gli equilibri in questo momento delicato».