“La mafia uccide solo d’estate”, fiction tratta dall’omonimo film del palermitano Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ha spopolato nelle scorse settimane, tenendo incollati agli schermi grandi e piccini. Con il giusto mix di realtà e finzione, la serie TV ambientata nella Palermo di fine anni ’70, ha raccontato alcuni dei momenti più bui della storia del capoluogo siciliano, intrecciandoli alla vita quotidiana della famiglia Giammarresi. Nel cast presenti anche Claudio Gioè, Francesco Scianna, Anna Foglietta e Nino Frassica, ma a conquistare i cuori dei telespettatori italiani è stato il piccolo Edoardo Buscetta, nel ruolo del protagonista Salvatore Giammarresi.
Ed è proprio Edoardo, palermitano doc classe 2005 e tifosissimo dei colori rosanero, il protagonista della nostra intervista esclusiva. Nella giornata di ieri, la redazione di Ilovepalermocalcio ha incontrato il giovane attore, accompagnato da papà Nicolò, al termine di una partita disputata con i compagni di squadra del TF, in occasione del Torneo “Asi calcio a 11”. Dopo essersi ristorato con una tazza di cioccolata calda, Edoardo ha iniziato con noi una lunga chiacchierata…
Edoardo, raccontaci un po’ la tua esperienza da protagonista de “La mafia uccide solo d’estate”…
«È stata una bellissima esperienza, la mia prima in TV. La scena più divertente da girare è stata quella in cui lo zio Massimo (interpretato da Francesco Scianna, ndr) si infilava nel naso la pasta mentre siamo seduti tutti a tavola. Quella più difficile? Quando è morto il nonno, perché dovevo piangere…».
Con chi hai stretto più amicizia sul set?
«Ho legato più di tutti con il mio dialogue coach, Daniele Pilli. Tutt’ora comunque continuo a sentire un po’ tutti i componenti del cast, tra poco ad esempio ho appuntamento con Claudio Gioè perché ci dobbiamo scambiare gli auguri».
Parte della fiction è stata girata anche a Roma, come hai vissuto la lontananza da casa?
«Sono stato fuori Palermo per tre mesi, accompagnato da mia cugina. Ho sentito tanto la lontananza da casa, ma ce l’ho fatta. Mi sono trovato molto bene».
Il tuo papà sul set è stato il palermitano Claudio Gioè, che persona è?
«È una grandissima persona, molto simpatico. Abbiamo instaurato un bel rapporto».
Che ricordi hai del provino?
«L’ho fatto a gennaio 2016, ma in realtà le selezioni erano iniziate già a maggio 2015. Eravamo in molti a concorrere per il ruolo di Salvatore. Sono arrivato proprio alla fine del casting, ho saputo che cercavano un bambino per quel personaggio tramite mio cugino che vive a Milano. È stato lui a sapere che Pif cercava un bimbo con le mie stesse caratteristiche: capelli chiari, occhi chiari ed un’età compresa tra i 9 ed i 13 anni. Ho detto ai miei genitori che avrei voluto fare il provino e loro hanno mandato due fotografie». Interviene in aiuto papà Nicolò, che spiega meglio com’è andata: «In realtà è successo tutto per caso, noi inizialmente non volevamo. Quando lui era piccolo aveva fatto solo recite scolastiche. A 3 anni ha interpretato il ruolo del polpo ne “La Sirenetta”, poi a dicembre 2015 ha recitato nei panni di Capitan Uncino ed è stato molto bravo. Alla fine ci siamo convinti, abbiamo scattato le foto e le ho inviate proprio l’ultima sera disponibile. Ci hanno immediatamente contattato per il provino. Ripeto, è stato veramente un caso perché se quel giorno avesse avuto un partita del torneo di calcio non sarebbe andato. Prima le fotografie, poi lo hanno sentito parlare: è stato un vero colpo di fulmine! Non ce lo saremmo mai aspettati ed invece è molto bravo…».
Edoardo, cosa ci dici di Pif?
«L’ho visto soltanto in due occasioni e quando ci ho parlato mi è sembrato molto simpatico: proprio come si vede in TV! Dopo la prima puntata mi ha chiamato e mi ha detto: “Rappresenti la mia faccia!”. Prima di recitare la mia parte ho visto il suo film circa quattro volte, per correggere alcune cose e non fare alcuni errori».
Hai ricevuto qualche altra chiamata?
«Mi ha telefonato anche la mia mamma della fiction, Anna Foglietta. Ho incontrato un cast eccezionale. Come ho detto prima ho fatto anche amicizia con Claudio (Gioè, ndr) e con Angela, mia sorella in TV. Loro abitano tutti a Roma, anche se la maggior parte sono palermitani, perché è quella la “città dei film“. Con gli attori più piccoli, invece, ci vediamo più spesso. L’altro giorno siamo andati anche a pattinare insieme sul ghiaccio».
C’è qualcosa che ti accomuna al personaggio di Salvatore Giammarresi?
«La testa (ride, ndr). Vi spiego in che senso: avete presente quando Salvatore si dimentica la cartella? Ecco, anche io dimentico un sacco di cose! A differenza sua, invece, io non mi pongo così tante domande. Però devo ammettere che mi ha incuriosito molto questo personaggio, mi è piaciuto interpretarlo. Se ora faccio qualche domanda in più? Sì, adesso sì. Molte di più (ride, ndr)».
È prevista una seconda stagione de “La mafia uccide solo d’estate”?
«Spero proprio di sì, io vorrei girarla a tutti i costi».
La fiction ha avuto senza dubbio un grandissimo successo e tu sei diventato una star. La tua vita è cambiata da quando hai interpretato il ruolo di Salvatore?
«Io sono rimasto la stessa persona, sono sempre Edoardo. Certo, adesso qualcuno per strada mi ferma per chiedermi una foto o un autografo e la cosa mi fa piacere. Ma io sono sempre io e non cambierò mai. Questo è l’importante. Durante le riprese non potevo giocare a calcio e la cosa mi è mancata. Poi però il pomeriggio, appena finivo di girare, giocavo per strada con dei ragazzi incontrati lì. Non riesco a non giocare a calcio! Adesso che le riprese sono terminate ho ripreso normalmente la mia attività».
Ne “La mafia uccide solo d’estate” è stato dato spazio anche al Palermo calcio…
«Io sono un grandissimo tifoso del Palermo! Sono abbonato con papà in gradinata da sette anni, da quando avevo quattro anni e mezzo».
E come facevi a seguire il Palermo durante le riprese lontano da casa?
«Ho fatto di tutto per avere Sky a Roma… E alla fine ho vinto! L’anno scorso ricordo che per Palermo-Atalanta 2-2 ero in videochiamata con mio padre: lui da solo a casa ed io con mia cugina alla quale non interessava nulla. Poi Frosinone-Palermo l’ho vista con papà a Roma e per l’ultima gara in casa contro l’Hellas Verona ho detto alla produzione che dovevo essere libero, non potevo assolutamente perdermela. Ricordo che camminavamo per strada e pensavamo a tutti i risultati possibili affinché il Palermo si salvasse. Le partite importanti dello scorso anno le ho viste tutte, altrimenti sarei stato disposto anche a perdere l’aereo pur di vedere le gare del Palermo (ride, ndr)».
La prima partita che hai visto al “Barbera”?
«Non ricordo, ero troppo piccolo». Interviene allora papà Nicolò: «Quando è nato i suoi cugini hanno esposto in gradinata uno striscione con scritto “Benvenuto Edoardo, rosanero dalla nascita”, quindi lui non può che essere un tifoso del Palermo! La sua prima partita al “Barbera” è stata comunque Palermo-Lazio di tanti anni fa». Ed Edoardo continua: «Una partita però la ricordo benissimo: 0-7 in casa contro l’Udinese. Questa purtroppo non la scorderò mai, anche se ero piccolo».
Qual è il tuo ruolo in campo?
«Dipende. O difensore centrale o centrocampista centrale. Gol? Qualche volta mi capita di segnare, più che altro in allenamento. Diciamo che li faccio fare agli altri. Giocatore a cui mi ispiro? Come centrocampista a Pirlo, mentre come difensore Bonucci. Anche se sono entrambi della Juventus, sono dei grandissimi giocatori. Il mio preferito in assoluto è invece Fabrizio Miccoli. Gli anni in cui giocava nel Palermo sono stati quelli in cui ho iniziato ad andare allo stadio, mi piaceva un sacco come calciatore».
Qual è il più bel gol di Miccoli che ricordi?
«Non ho dubbi, quello da centrocampo contro il Chievo!».
Hai mai seguito il Palermo in trasferta?
«Ancora no, ma vorrei tanto. Però sono stato allo stadio “Olimpico” di Roma per la finale di Coppa Italia contro l’Inter. Ero in tribuna Monte Mario, accompagnato sempre da papà: è lui che mi ha trasmesso la passione per il Palermo». Non solo la passione per i colori rosanero, se Edoardo oggi gioca a calcio i meriti sono anche del papà: «Quando era piccolo l’ho messo davanti ad una scelta: basket o calcio – spiega papà Nicolò – e lui ha scelto la seconda opzione».
Prima mi raccontavi che oltre al calcio fai anche altri sport…
«Sì, faccio anche nuoto e pallanuoto. Il nuoto mi aiuta per il calcio, ad esempio per il fiato. È utile per avere più resistenza e stancarmi di meno. Nuotando tengo in moto tutto il corpo, ho migliorato lo smarcamento e anche l’uno contro uno. Diciamo che il nuoto è propedeutico al calcio».
La domanda sorge allora spontanea: ti piace più recitare o giocare a calcio?
«Gioco a calcio da tantissimo tempo e mi verrebbe spontaneo rispondere che preferisco giocare a calcio. Recitare ne “La mafia uccide solo d’estate” è stata però una bellissima esperienza, la vorrei riprovare. Quindi davvero, non saprei scegliere tra le due cose».
In questo periodo il Palermo non è messo bene in classifica e dopo la vittoria di Genova i rosanero hanno pareggiato in casa contro il Pescara. Se tu fossi Eugenio Corini cosa diresti ai giocatori?
«Direi di mettere il cuore dentro le scarpe, perché se non si impegnano diventa difficile. Meno male che a Genova è arrivata la vittoria. Penso che i giocatori del Palermo debbano ancora trovare la giusta intesa tra loro, perché cambiando sempre allenatore e modulo, è difficile anche per loro adattarsi».
C’è un giocatore che ti piace di questo Palermo?
«L’anno scorso c’era Vazquez, quest’anno c’è Nestorovski. Ho incontrato il “Mudo” prima dell’ultima partita di campionato, quando tutti sapevamo già che se ne sarebbe andato dal Palermo. Abbiamo scattato una foto e mi ha regalato la maglia». Per la precisione è stato papà Nicolò ad organizzare l’incontro, ecco com’è andata: «Eravamo in hotel, ma Edoardo non sapeva che ci fossero i giocatori del Palermo. Ad un certo punto si è sentito chiamare, ha alzato gli occhi e si è trovato davanti Franco Vazquez che gli ha regalato la maglia per il suo compleanno. È stato molto disponile». Ed Edoardo continua: «Avevo la faccia stupita, non potevo crederci! Con papà ho un accordo: ogni anno deve farmi fare le foto con i calciatori. Negli anni precedenti l’ho fatta con Dybala e con Miccoli, proprio prima che andassero via dal Palermo».
Qualche settimana fa sei andato a trovare in ritiro la squadra, com’è andata?
«Bene, ho fatto la foto con tutti i giocatori! Se qualcuno ha visto la fiction? Sì, Corini ha detto di aver visto qualche puntata…».
C’è qualche giocatore che consiglieresti di acquistare al presidente Zamparini?
«Giocatori che hanno esperienza. Un po’ come Gazzi, che è grande e viene dal Torino che comunque è una buona squadra. Sicuramente consiglierei giocatori provenienti dalla serie A e soprattutto italiani. Per fortuna c’è il limite degli extracomunitari in squadra (ride, ndr)».
Edoardo, ma il Palermo si salverà?
«Bisogna aspettare il mercato. All’inizio del campionato abbiamo fatto quei sei punti e sembrava che potessimo farcela, adesso è diventato difficile. Corini mi piace come allenatore, più di De Zerbi e Ballardini. Negli ultimi tre anni, a parte Iachini, non c’è stato un allenatore che ha fatto bene anche perché ci sono stati troppi cambi in panchina».
Ma come? Ballardini ha salvato il Palermo…
«Per me non è stato lui a salvarlo, voleva anche mettere fuori squadra Sorrentino solo perché avevano litigato. A Iachini invece si deve anche il merito di aver “scoperto” Vazquez, che Gattuso aveva messo fuori rosa. Senza il “Mudo” chissà dov’eravamo adesso…».
Un giudizio su Posavec?
«A lui direi solo di chiudere le gambe, perché non possiamo prendere certi gol! Poi però c’è da dire che fa anche delle belle parate, è un portiere di prospettiva. Tutti parlano di Donnarumma come un campione, ma è normale che non prenda gol se i tiri non gli arrivano. Per Posavec non è così, i palloni gli arrivano da tutte le parti. L’altra volta per Palermo-Pescara non ero allo stadio. È stata una fortuna perché vedere quel rigore al 93′ sarebbe stato bruttissimo. Anche se secondo me non c’era fallo…».
In chiusura, siamo alle porte del 2017: cosa auguri ai tuoi fan ed ai tifosi del Palermo?
«Spero che il loro 2017 sia migliore del 2016 e che il Palermo rimanga in serie A!».
Ciao Edoardo, grazie e in bocca al lupo!
«Grazie a voi, mi sono davvero divertito!».
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In basso un video con la dedica speciale di Edoardo Buscetta a tutti i lettori di Ilovepalermocalcio:
https://m.youtube.com/watch?v=LMm17LKFr5E