Poco prima dell’inizio del vertice a Palazzo Chigi con i ministri Boccia, Lamorgese e Catalfo volto a mettere a punto i dettagli della mansioni di queste nuove figure, il premier anticipa: “Non svolgeranno compiti di polizia“. I comuni hanno chiesto di impiegare 60 mila assistenti civici, ma non è ancora chiaro quale sarà il loro ruolo. La paura è che questa iniziativa possa avere una deriva autoritaria, e per questo sono nate numerose polemiche in seno alle Camere, a volte spaccando dall’interno i partiti. Per chiarire il ruolo di queste figure il premier Conte ha convocato un vertice, a cui hanno partecipato il ministro Boccia, la ministra Lamorgese e la ministra Catalfo.
La riunione a palazzo Chigi, però, come riporta “Notizie.it”, si è conclusa con un rinvio. Il premier Conte però rassicura: “Quei soggetti volontari non saranno incaricati di pubblico servizio e la loro attività non avrà nulla a che vedere con quelle cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia”. L’iniziativa è stata voluta dall’Anci, cioè dai comuni stessi. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, assicura che non effettueranno ronde e non saranno i controllori della movida o del rispetto del distanziamento. Nonostante i dubbi ancora persistenti, a breve dovrebbe uscire il bando della Protezione Civile per diventare assistente civico. Per partecipare è necessario essere maggiorenni ed essere disoccupati, oppure percepire il reddito di cittadinanza. La partecipazione è su base volontaria e non è previsto nessun compenso.