Ascoli, Valentini: «Il Palermo da neo-promosso ha fatto investimenti di livello»
Marco Valentini, direttore sportivo dell’Ascoli, ha tenuto una lunga conferenza stampa nel quale si è espresso su tantissimi temi, citando anche il Palermo.
Ecco le sue parole:
«A volte dopo le sconfitte è meglio giocare subito, nel nostro caso sarà una sosta proficua perché abbiamo lavorato con lo staff tecnico non solo da un punto di vista operativo, in questa settimana abbiamo lavorato di gruppo, di squadra e di società per approfondire il perché le cose non sono andate nel verso giusto nelle ultime partite. Sono state sviscerate con staff e squadra le varie tematiche: sono state tre sconfitte diverse con Bari, Cagliari e Venezia; eravamo reduci da un periodo anche di bel gioco, ma nelle ultime tre partite siamo stati condannati anche dagli episodi. Con il Bari abbiamo perso per un rigore e col Venezia abbiamo perso per una punizione laterale, quindi su una palla inattiva. In mezzo c’è stata la gara di Cagliari, in cui i primi 45 minuti sono stati di grande livello, ma nella ripresa abbiamo approcciato male. Contro un avversario come il Cagliari ci sta di perdere, ma non dopo un primo tempo di quel livello. Siamo giunti a delle conclusioni, che mi auguro siano servite per tirare una linea e ripartire e fare il finale di stagione nel miglior modo possibile, per noi, per la società e per la città. In questo campionato le squadre che l’anno scorso avevano disputato i playoff come Brescia, Benevento, Perugia, Ascoli e Pisa hanno avuto o stanno avendo difficoltà. Aver fatto un risultato importante nel campionato precedente inconsciamente può aver fatto perdere un po’ di mentalità e umiltà. E’ ovvio che un risultato importante ti fa sentire più bravo, più superficiale, ma la B non ti consente di non essere umile e appena abbassi l’asticella puoi perdere con chiunque. Se invece queste prerogative le riesci a mantenere con costanza si possono vincere tutte le partite e questa squadra lo ha dimostrato: ha vinto con Bari, Cagliari, a Venezia, ha fatto un’ottima partita col Genoa, quindi vuol dire che la squadra certi valori li ha. Ma in questo campionato se questi valori non sono accompagnati dalle caratteristiche cui facevo riferimento prima, non si riesce ad avere un rendimento costante. Inoltre, dopo risultati positivi – mi riferisco ai 10 punti in quattro gare – inconsciamente si abbassa il livello di concentrazione, viene fuori un po’ di superficialità perché si pensa di essere usciti da una situazione problematica ma è proprio lì che si ricade a terra. La mancanza di continuità credo sia dovuta a questo approccio».
«Se mi aspettavo l’attuale posizione in classifica dell’Ascoli? Mi aspettavo un campionato complicato, quest’anno il livello è altissimo, le squadre sotto di noi sono squadre che la stagione scorsa hanno fatto i play off, una è retrocessa dalla A e la Spal è stat costruita per un campionato importante. Le neopromosse come Palermo, Bari e Modena sono piazze importanti che hanno fatto investimenti di livello, l’unica sorpresa è il Sudtirol, sapevo che c’era da battagliare fino alla fine. Nessuna squadra è in sicurezza in questo campionato, basta perdere due partite per essere risucchiati sotto e basta vincerne due o tre per agganciare le squadre sopra. Bisogna essere realisti e consci della situazione – lo siamo tutti – non dobbiamo perdere di vista la partita di Brescia, abbiamo otto finali, ma occhio alla prossima. Quest’anno siamo stati superficiali nella gestione di qualche partita e questo non deve più accadere, dico ai ragazzi che quando non si vince non si deve perdere e noi con Venezia, Bari, Frosinone e Reggina, Modena in casa potevamo pareggiare, ma abbiamo letto e gestito male quelle partite e quindi le abbiamo perse. Nelle prossime 8 gare dobbiamo essere maniacali e perfetti, quando non riusciamo a vincere non dobbiamo perdere, non possiamo più permettercelo. Se avessimo ottenuto 4-5 pareggi in più ora saremmo agganciati ai playoff invece che ai playout».