Il neo attaccante dell’Ascoli Jeremiah Streng, che ha esordito in bianconero contro il Como, ha parlato ai canali ufficiali del club marchigiano.
Di seguito le sue parole:
«Nella mitologia finnica il luccio è un animale molto considerato e rispettato, è un pesce veloce e opportunista, mi chiamano così perché trovano delle affinità con le mie caratteristiche: fisicità, potenza fisica, velocità, corsa in profondità, stacco di testa sono le mie qualità, insomma sono un attaccante da area di rigore. Ho scelto il numero 11 perché mi ha portato fortuna nelle giovanili. Mi sto ambientando e sto imparando l’italiano, qui il clima è più mite – in questo periodo in Finlandia si scende fino a -10° – Ascoli è una città carina, si vede che c’è molta storia, poi si mangia molto bene e le persone vivono senza stress. Ho cambiato molto le abitudini precedenti, come gli orari di cena, da noi si mangia alle 17:30 e poi spuntino alle 20:00».
«È stata una partita difficile, quando sono entrato avevo emozioni di ogni tipo, è stato un momento importante della mia carriera e per la mia famiglia, che per me ha fatto tanti sacrifici e quindi anche i miei genitori erano emozionati per me e contenti per la vittoria. Ho capito subito che tipo di calcio vuole il Mister, chiede aggressività, la voglia di vincere i duelli, la determinazione. Diciamo che, vista l’importanza della partita e la spinta della tifoseria, non è stato complicato “castorizzarsi”. Cerco sempre di dare il massimo. Qui gli allenamenti sono più intensi così come la partita, sono uno che impara in fretta, quindi anche i primi giorni parole come “uomo”, “solo”, “sali” e “destra-sinistra” le ho apprese subito, sono le più usate in allenamento, poi la lingua del calcio è universale. Anche i compagni mi danno una mano, Vaisanen, Botteghin, Viviano e Quaranta mi traducono durante le sedute video. L’arrivo di Vaisanen è stato molto importante, mi aiuta tanto, mi spiega l’italiano, lo conoscevo come calciatore, ma non personalmente e siamo diventati subito amici, ci frequentiamo anche nel tempo libero. Catanzaro? Sappiamo che ogni partita è importante allo stesso modo perché dobbiamo fare punti; guardare la classifica ora non è producente, mancano 15 partite a fine stagione e sono convinto che dobbiamo pensare a una partita alla volta, questo gruppo ha qualità».