L’edizione odierna di “Repubblica” riporta le parole del tecnico del Palermo, che ha parlato a proposito della novità delle cinque sostituzioni. In D la differenza era data dalla presenza obbligatoria degli under che in A non ci sarà: «Vero anche questo, per noi molti cambi erano forzati: se usciva un 2001 doveva per forza entrare un pari età. E c’è un’altra differenza che va sottolineata e cioè che non tutte le squadra vivono le stesse situazioni: per chi farà le Coppe e giocherà in continuazioni, soprattutto adesso, i 5 cambi rappresentano in effetti una opportunità importante, per le altre meno. E non tutti i team, neppure in serie A, possono vantare in panchina elementi di spessore che sei quasi costretto a far entrare. C’è chi avrà Higuain o Sanchez pronti a cambiare la partita, e chi non può permetterseli». Meglio possedere qualche opzione in più: «Diciamo che vivremo un periodo di emergenza e di condizioni fisiche tutte da verificare per una situazione anomala. Quindi va bene adeguare le norme. Ma un allenatore le scelte ponderate sulla formazione le fa all’inizio. Se cambia nei 90 minuti quasi sempre è per necessità. Una squadra che dà certezze, dalla panchina al massimo la ritocchi ma non la stravolgi. Io sono dell’opinione che è fondamentale una continuità tattica che verrebbe meno se si fanno 5 sostituzioni tutte assieme o nel volgere di pochi minuti».