L’edizione odierna de “Il Messaggero” si sofferma su un episodio avvenuto in uno stabilimento balneare. Il Lido Olimpo di Sperlonga ha deciso di dotarsi di un termoscanner per misurare la temperatura corporea su tutti i clienti in ingresso. Sembrava un’esagerazione, ma il dispositivo ha emesso un suono all’improvviso. Una turista proveniente da Roma si stava dirigendo verso la spiaggia, quando il parcheggiatore l’ha fermata per misurarle la temperatura: 39.2 «La signora voleva fare mezza giornata di mare – racconta Petru Peta, il parcheggiatore del lido – ma aveva la febbre altissima. Credevo fosse un errore quindi ho effettuato la misurazione una seconda volta e poi ancora una terza: il risultato è stato sempre 39.2 e ho deciso di rimandarla a casa». «Anche se non eravamo obbligati – spiega il titolare Francesco Corpolongo – abbiamo deciso di fare questa ulteriore spesa, 80 euro che però sono risultati ben investiti. Ci siamo allarmati perché, almeno il dispositivo che abbiamo acquistato noi, sembra molto attendibile e, anzi, sui dipendenti è solito rilevare temperature sempre piuttosto basse. Il parcheggiatore ha subito fatto allontanare la signora. Ci siamo scusati e l’abbiamo invitata a tornare un’altra volta. Purtroppo in questo momento storico le precauzioni non sono mai abbastanza in particolare in giornate come il 2 giugno in cui sono arrivati turisti da tutta la regione».