Arriva il Monterosi e Baldini non vuole steccare: «Palermo, fai vedere quanto vali. Chiedo aggressività e qualità»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara in programma oggi al “Barbera” tra Palermo e Monterosi e lo fa riportando alcune dichiarazioni pre-gara di Silvio Baldini.
Otto partite in un mese, nell’immediato due al Barbera nel giro di 4 giorni. Silvio Baldini prova a dare la sua impronta al Palermo che deve accelerare o quantomeno stare attaccato al gruppone di testa. La prima conseguenza sarà un probabile turnover, in parte già oggi contro il Monterosi (ospite inedito per lo stadio rosanero), certamente nei match successivi, che porta il tecnico ad usare la frase forse banale ma assolutamente vera: «Con i turni ravvicinati tutti avranno la possibilità di giocare ed io sceglierò quelli che mostrano una condizione migliore».
Damiani e Brunori. Non ci sarà la totale conferma della squadra che ha dato risposte confortanti a Catanzaro. Baldini pensa ad almeno tre o quattro cambi. Fra i pali torna Pelagotti per un fatto di gerarchie («Valuterò col preparatore dei portieri» è la frase ufficiale), in mezzo debutta Damiani a fianco di De Rose anche per il forfait di Dall’Oglio, davanti stavolta Brunori manda in panchina Soleri cui il tecnico predice in futuro un ruolo alla Mandzukic, da attaccante esterno nel 4-2-3-1. Ma c’è anche Floriano che insidia Felici e la coppia di terzini da decidere: Doda-Giron o i palermitanissimi Accardi-Crivello?
Le emozioni di Silvio. La squadra si deve avvicinare pian piano alle richieste del nuovo tecnico ma in realtà in casa anche con Filippi il Palermo ha fatto bene. Così oggi il ritorno al Barbera ha un valore speciale essenzialmente per Baldini, di nuovo su quella panchina dopo 18 anni: «Quando in questi anni sono venuto a Palermo – racconta – salivo a Monte Pellegrino con in testa sempre questo pensiero. Speravo un giorno di tornare ad allenarlo; se uno ci crede, e mostra onestà, amore, purezza, poi il destino ti gratifica. Oggi che è successo lo considero un premio alla mia vita più che alla carriera e mi auguro di rimanere sempre me stesso e di non mollare di un centimetro neppure nelle difficoltà. Voglio dare alla squadra professionalità, fare capire che rappresentiamo una città che possiede cultura e un forte modo di vivere il calcio. Tutti abbiamo voglia di dimostrare qual è il nostro valore. A Catanzaro abbiamo giocato senza condizionamenti, ora dobbiamo migliorare il fraseggio e arrivare in zona tiro con più incisività: nel calcio vince chi fa gol».
Nessuna variazione tattica: «Per ora non possiamo provare troppe cose, ma fare bene quelle essenziali. Brunori e Soleri assieme? A inizio gara no, ma col tempo arriveremo a una formula che non ci farà perdere equilibrio».
Il Monterosi si chiuderà e il Palermo non segna da 4 gare: «Troveremo spazi stretti, ci servirà la stessa aggressività di Catanzaro: se riconquisti palla vicino alla porta avversaria, hai più possibilità di far gol. Damiani alla Corini che avevo 18 anni fa? Auguro a Samuele di diventare più bravo di Corini, ma non siamo ancora a quei livelli, bisogna conquistarlo sul campo. Mercato chiuso? Ai dirigenti non ho chiesto nulla, è un grande regalo già allenare a Palermo. Io voglio portare i giocatori che ho a migliorarsi giorno dopo giorno e affrontare ogni gara con coraggio; se lo facciamo, non abbiamo bisogno di acquisti».