L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’arma letale del Palermo per la B.
Il destino conosce a volte strade imprevedibili per le sue trame. Se Baldini continua a credere che questa sua avventura col Palermo sia il… risarcimento di quanto gli fu tolto 18 anni fa con l’esonero a vantaggio di Guidolin (e da lì nacque la favola di un Palermo europeo per quasi 10 anni), la firma sulla certezza della qualificazione alle semifinali l’ha messa un giocatore che sembrava fuori dai progetti. Beppe Fella, 28 anni, arrivato in estate (prestito dalla Salernitana con diritto di riscatto) come un attaccante che poteva fare la differenza, peraltro con esperienze di playoff vissute con l’Avellino, eliminato un anno fa dal Padova a un passo dalla finale: già altalenante nella gestione Filippi, poi sacrificato dalle nuove scelte di Baldini. In 5 mesi titolare solo a Bari con Luperini squalificato, poi spezzoni di match nel quale non riusciva ad incidere.
Ma evidentemente c’è un tempo per tutto, anche per il riscatto e per mettere la firma su una notte da tutto esaurito come quella di sabato: così, buttato dentro a un quarto d’ora dalla fine, Fella è entrato in entrambe le segnature, prima toccando a Soleri la palla dell’1-2, poi seguendo l’azione del compagno e risolvendo la mischia con una semi rovesciata che è nelle sue corde. «Il gol è stato una scarica contro tutte le difficoltà ed è stato emozionante. Il gruppo ci crede, siamo compatti e anche sullo 0-2, quando sono entrato, si sentiva la fame di voler superare il turno. Spero di poter dare ancora il mio contributo e fare altri gol importanti». E’ stata la sua prima rete del 2022 eppure il bottino totale in fondo non è così male considerando che per un girone non è mai stato titolare: 7 gol complessivi, fra campionato e Coppa Italia. Un rilanciato Fella può diventare un’arma in più.