Arbitri, un altro capitolo dopo l’arresto dell’ex procuratore arbitrale. Nicchi vs Trentalange: «D’Onofrio? L’hai presentato tu»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul capitolo arbitri e lo “scontro” tra Nicchi e Trentalange.
Una nuova frattura all’interno dell’AIA, l’effetto-D’Onofrio rischia di travolgere un sistema attraversato da tante ombre. Il “monologo” dei vertici dell’Associazione di giovedì sera circa la vicenda dell’ex procuratore arbitrale (al quale sono state revocate ieri, durante il Comitato Nazionale straordinario, tutte le cariche: ma non si era già dimesso?) ha scatenato la reazione degli ex eletti, quelli dell’ultima governance targata Marcello Nicchi. Ma non è tutto. C’è il caso della sezione di Cinisello Balsamo, quella dell’ex procuratore, che, stando al Comunicato n. 67 di giovedì scorso, sarebbe dovuta essere commissariata «senza indugio» e il suo presidente fatto oggetto di proposta di «decadenza». Ma a ieri sera, di un provvedimento che sembrava essere scontato, non c’era traccia: è stato forse stato commesso un (altro) errore? Infine, secondo quanto ha riportato ieri l’Agi, uno degli assistenti di Orsato, impegnato ieri nella gara d’esordio del Mondiale, Alessandro Giallatini, avrebbe presentato rimborsi “alterati” sui quali aveva indagato proprio D’Onofrio.
«Signor presidente», comincia così la lettera (poco più di una pagina) scritta degli ex del penultimo Comitato Nazionale, quello con Marcello Nicchi presidente. Lo stesso Nicchi, ma anche Pisacreta (che era il suo vice) e i componenti Capellupo, Carbonari, Della Siega, Gialluisi, Iori e Perinello, affermato che «la trasparenza nella ricostruzione dei fatti (è) un dovere verso tutti gli associati». Perché Trentalange, nei suoi 26’ minuti agli associati, aveva riferito che Rosario D’Onofrio era stato nominato nella Commissione di discilina nazionale nel marzo del 2009,«presidente Marcello Nicchi». Ebbene, nella lettera si afferma che «il nominativo di Rosario D’Onofrio, presentato come ufficiale dell’Esercito, fu da Te (Trentalange, ndr) proposto»; che «nessuno, tranne il componente Iori (che avanzò delle riserve), conosceva l’associato D’Onofrio», «che fu decisa la nomina in posizioni non apicali»; ma, soprattutto, «che tale decisione fu deliberata all’unanimità e, quindi, anche con il Tuo voto, posto che, all’epoca, il Responsabile del Settore Tecnico era eletto».
Nessun commissario, per ora, alla sezione di Cinisello Balsamo, dove la stessa AIA aveva riferito che qualcuno già sapeva. Il Comitato Nazionale ieri ha revocato a D’Onofrio l’incarico di Procuratore, affidato al suo vice, Albergotti di Arezzo, la benemerenza e il premio Concetto Lo Bello, nulla però è stato deciso sulla sezione. Come mai? Forse non c’erano gli estremi? Forse bisognava aspettare prima l’indagine del SIN, gli investigatori dell’AIA, o della procura federale? Come detto, secondo quanto ha riportato ieri l’Agi, altri tre assistenti, fra i quali «Alessandro Giallatini nella terna di Daniele Orsato alla partita inaugurale del Mondiale in Qatar, avrebbero gonfiato i rimborsi delle loro trasferte. (…) Una una denuncia (visionata dall’AGI) arrivata sul tavolo di D’Onofrio e della Presidenza dell’AIA nei mesi scorsi, oltre a Giallatini avrebbero presentato delle spese ‘taroccate’ anche Alessandro Costanzo e Valentino Fiorito».