Arbitri, Rocchi: «Questo è l’anno zero, serve trovare giovani talenti. Maresca? Lo rivedrete prima di quanto pensiate»

“E’ un anno nuovo, un anno zero, abbiamo cambiato un po’ il modo di lavorare, senza stravolgere quello che faceva Rizzoli ma continuando sulla sua linea. Quando però cambia ‘allenatore’ cambiano un po’ di strutture. Sto cercando di portare la mentalità di un club, di lavorare come una squadra professionistica: per questo motivo abbiamo inserito due tattici, che si occupano della lettura delle gare per gli arbitri della serie A”. Così il designatore degli arbitri di Serie A e B, Gianluca Rocchi, ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su Rai Radio 1.

“Maresca? Lo rivedrete prima di quanto pensiate, non va ucciso per una partita sbagliata”. Così il designatore degli arbitri di Serie A e B, Gianluca Rocchi, ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su Rai Radio 1, tornando sull’arbitraggio di Maresca in Roma-Milan. “Non mi piacque la sua gestione della partita, non in singolo episodio: in quella Fabio non è stato al top – prosegue Rocchi – Un mese prima aveva diretto bene Inter-Atalanta, non una partita semplice, ora farà un passaggio in B per poi tornare in A, senza particolari problemi”. In Roma-Milan ci furono le proteste vibranti di Mourinho: “Quando un arbitro vede le proteste, qualche domanda se la deve fare. L’arbitro si può mettere in discussione nella migliore delle ipotesi o, nella peggiore, innervosirsi: sicuramente è un momento di tensione, per questo chiediamo ai tecnici comportamenti consoni”

“Il Var è uno strumento favoloso se l’arbitro in campo dirige bene ed è lineare e convincente. A quel punto, chi è al video riesce a correggere, se invece l’arbitro non è coerente la tecnologia rischia di diventare quasi un nemico”. Così il designatore degli arbitri di Serie A e B, Gianluca Rocchi, ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su Rai Radio 1. “Al monitor sei schiavo delle immagini ed è un altro lavoro, motivo per cui si va in futuro verso due ruoli separati – ha aggiunto Rocchi – Abbiamo bisogno di condividere le nostre interpretazioni con giocatori e allenatori, che invitiamo spesso ai nostri incontri. La lettura da arbitro è diversa: un calciatore si sofferma sulla giocata, l’arbitro ha una visione più complessa ed è strutturato per decidere”. Rocchi si dice poi favorevole nel fare ascoltare l’audio del dialogo tra arbitro e Var (“Non c’è alcun segreto”), considerato “uno strumento nuovo e in evoluzione: tra qualche anno sarà diversa sotto alcuni aspetti e migliorata”.

“Il Var è uno strumento favoloso se l’arbitro in campo dirige bene ed è lineare e convincente. A quel punto, chi è al video riesce a correggere, se invece l’arbitro non è coerente la tecnologia rischia di diventare quasi un nemico”. Così il designatore degli arbitri di Serie A e B, Gianluca Rocchi, ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su Rai Radio 1. “Al monitor sei schiavo delle immagini ed è un altro lavoro, motivo per cui si va in futuro verso due ruoli separati – ha aggiunto Rocchi – Abbiamo bisogno di condividere le nostre interpretazioni con giocatori e allenatori, che invitiamo spesso ai nostri incontri. La lettura da arbitro è diversa: un calciatore si sofferma sulla giocata, l’arbitro ha una visione più complessa ed è strutturato per decidere”. Rocchi si dice poi favorevole nel fare ascoltare l’audio del dialogo tra arbitro e Var (“Non c’è alcun segreto”), considerato “uno strumento nuovo e in evoluzione: tra qualche anno sarà diversa sotto alcuni aspetti e migliorata”.