Altre siciliane, rossazzurri impegnati a Martina Franca. Nasce il Catania di Moriero: «Scelgo chi morde le caviglie»

“Sarà rivoluzione mentale, più che tattica. Il Catania deve vincere sul campo del Martina Franca per salvarsi. Un k.o. farebbe precipitare quotazioni e soprattutto morale di un gruppo che negli ultimi tempi ha sbandato spessissimo, tanto da indurre improvvisamente i dirigenti a cercare una nuova guida tecnica al posto di Giuseppe Pancaro. CAMBIO E l’arrivo in panchina di Francesco Moriero ha quanto meno portato una ventata di speranza in più tra i rossazzurri e nell’ambiente che, comunque, resta a guardare per capire se ci sarà una reazione o meno. La squadra ha perso una partita interna, con la Casertana, al termine della quale è stata contesta a più non posso. «Tocca a noi riconquistare i tifosi ­ ha ribadito Moriero ­ e allora cominciamo a fare parlare il campo, vincendo in Puglia. Non sarà una partita semplice, i padroni di casa vivono un momento di esaltazione sul piano psicologico perché sono tornati al successo nella sfida casalinga contro il Catanzaro. Si giocherà, forse, su un campo pesante e dovremo essere reattivi, veloci e intelligenti a gestire le difficoltà». DUE SOLUZIONI Per attaccare maggiormente gli spazi, Checco Moriero ha studiato due soluzioni sul piano tattico. Oltre al 4­3­3 tradizionale (al proposito il nuovo tecnico ha spiegato «non posso fare rivoluzioni, non sono un pazzo») potrebbe dare spazio al 4­2­3­1 almeno in fase di possesso, avanzando il raggio di azione di Bombagi, collocato a ridosso di Caetano e accanto a Falcone (o Calderini) e Russotto. Ieri la squadra si è allenata a Cosenza, poi ha fatto tappa d’arrivo a Martina Franca per preparare gli ultimi dettagli prima del match. Ancora Moriero ha caricato il gruppo: «Non metto in campo chi ha un nome o chi ha giocato più partite. Mi fido di quello che vedo giorno dopo giorno. Voglio una squadra che sappia collaborare, che giochi compatta, che morda le caviglie agli avversari». Una frase vintage, quest’ultima, ma che rende l’idea della grande carica agonistica dell’ex uomo assist di Ronaldo ai tempi dell’Inter”. Questo è quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.