“Il calcio ai tempi di Facebook è veloce, disintermediato, incontenibile. Il presidente Stracuzzi, nella notte post Messina-Benevento (0-5 il finale), non riesce a dormire. È troppo amareggiato. Arriva un messaggio sulla bacheca del suo profilo Facebook: un tifoso chiede spiegazioni sulla sonora sconfitta. Stracuzzi risponde subito: «Come vedi sono le 4 del mattino e non prendo sonno. Siamo stati umiliati in modo meschino. Fuori Berardi, mai più a Messina». Portiere silurato. Su Facebook. Pesano i 5 gol incassati con il Benevento e le espulsioni rimediate a Caserta e Benevento. GIRO Quel messaggio poi scompare, ma sta già facendo il giro del social. Scoppia la polemica e si parla di complotto: secondo alcuni ci sarebbe una relazione tra le parole del presidente e la segnalazione di una possibile combine arrivata prima di Messina-Benevento da «Sport Radar», che aveva rilevato un flusso anomalo di giocate sul segno X. E c’è chi allude a un ritardo sugli stipendi. Stracuzzi taglia corto: «Su Facebook ho scritto quello che avevo già detto a Berardi: non è più sereno, e a Messina chi non gioca con serenità non può rimanere. Decisione che non ha alcun legame con l’ipotesi di combine. Berardi è un professionista e una brava persona. È una scelta squisitamente tecnica, un segnale necessario dopo una prestazione sciagurata. Anche per rispetto verso chi paga il biglietto o ha sottoscritto un abbonamento. Perdere così è inammissibile. Gli stipendi? Hanno sempre percepito le spettanze, anche in netto anticipo rispetto agli standard. Siamo una società virtuosa, chi gioca nel Messina ne è consapevole»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.