Altre Siciliane: insostituibile nel Catania, Nunzella sfida il passato
“Ben 48 gare in due stagioni, dal 2010 al 2012 nel vivaio del Lecce. Leo Nunzella ritrova il suo passato recente, completato dalle quattro partite disputate nel 2013-14 in prima squadra, in Serie C1. Ora il terzino sinistro del Catania, unico ultra stakanovista, cercherà di vincere il suo derby personale, complicato vista la situazione di classifica e il morale smarrito in occasione del confronto di Ischia. TRAMPOLINO Nunzella, in passato, ha raccontato i suoi inizi: «Ho cominciato a Brindisi; mi osservò, scovandomi, il Lecce e lì ho fatto la trafila giovanile. Sono passato in prestito alla Paganese, conoscendo il calcio professionistico. Poi sono stato ceduto al Lanciano, prima dell’arrivo in rossazzurro. Il Lecce è una squadra molto forte, bene organizzata, tanto è vero che sta disputando un grande campionato». Nunzella dovrà arginare gli attaccanti avversari e non importa se sarà Moscardelli oppure Doumbia. Bisognerà alzare la guarda, non farsi travolgere dall’ansia, sfruttare il fattore Massimino, visto che i tifosi hanno scelto di sostenere la maglia in maniera incondizionata, reagendo al difficile momento di storia, il peggiore da quando il Catania – classe 1946 – è in vita. Sabato alle ore 20.30 si dovranno creare le condizioni per un confronto pari, come quello dell’andata che i pugliesi cercarono di vincere, senza riuscire, nonostante la gara in costante proiezione offensiva, salvo poi rischiare il colpo del ko da Plasmati, entrato negli ultimi 5 minuti per scombinare i piani del Lecce. SENZA… RISERVE Nunzella è titolarissimo e in fase di campagna rafforzamento il Catania non ha individuato un terzino sinistro di ruolo da affiancargli. I dirigenti sostengono che Bastrini o Bergamelli, all’occorrenza, possono adattarsi e farlo rifiatare, visto che Ramos non rientra nei piani e non è stato inserito in lista. Così, Leo tira la carretta aspettando la partita che sente maggiormente come sua. Primo obiettivo: non fare segnare gli avversari, ma se poi dovesse scappargli una conclusione dalla distanza, firmerebbe un gol storico, importante per risollevare i compagni da questo stato di cose non proprio felice”. Questo è quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.