Altre siciliane, il patron del Messina blocca l’addio dei dirigenti. Stracuzzi respinge le dimissioni: «Per me è stato già tutto chiarito. Il prossimo anno un piano per la B»
“Polemiche, scontri, incendi contenuti a fatica. Se sul campo il Messina prosegue la sua marcia verso una salvezza tranquilla, sul fronte societario le cose vanno verso tutt’altra direzione. Sì, perché l’ambiente è stato ulteriormente scosso dalla lettera di dimissioni, arrivata lunedì 15 febbraio sulla scrivania del presidente giallorosso Natale Stracuzzi, sulla quale c’è la firma del direttore sportivo Argurio, del direttore generale Manfredi, dei componenti dell’area comunicazione, dell’addetto alla sicurezza e del responsabile dei servizi di manutenzione dello stadio. Chiariamo da subito un aspetto: la storia ha poco o nulla a che fare con il ciclone abbattutosi sulla squadra dopo l’ennesima segnalazione di flussi di scommesse anomali rilevati dalla Federbet. É una questione di ruoli, di perimetri da non valicare. Di visioni distanti su alcune dinamiche gestionali. Chi ha firmato la lettera di dimissioni, insomma, chiede una delega più ampia all’interno dei confini delle proprie funzioni. I recenti mal di pancia sarebbero sostanzialmente legati a una presenza troppo ingombrante della proprietà. Il presidente Stracuzzi ha respinto ufficiosamente le dimissioni, ed è convinto che il malcontento possa rientrare: «Dico che per quanto mi riguarda, la questione era già stata chiusa la scorsa settimana. Evidentemente, però, restano ancora alcuni punti da chiarire. Posso solo sottolineare che questo management, composto esclusivamente da messinesi, è il cuore del nostro progetto». Il massimo dirigente del Messina, ieri a Palermo per questioni di lavoro, prova a minimizzare. Anzi, rilancia: «Con questo gruppo vogliamo portare il Messina sui palcoscenici che merita. A salvezza acquisita, inizieremo a lavorare per progettare la prossima stagione. Vogliamo andare in Serie B, ma sarà necessario allargare la base e fare spazio all’ingresso di nuove forze»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.