Altre siciliane, gioia Camigliano: «Grazie Trapani, mi sento a casa»
“Di volata da Udine a Milano quando il d.s. dell’Udinese lo ha convocato presso la sede del calciomercato perché in odore di trasferimento. Spezia o Trapani la sua destinazione. Corteggiamento da parte di entrambe dopo che erano andati a vuoto nei giorni scorsi i tentativi di Como, Ascoli e Perugia di assicurarsi il giovane talento bianconero. Alla fine l’ha spuntata il Trapani e Agostino Camigliano ne è stato doppiamente felice: «Perché mi si apre la prospettiva di giocare e vengo al Sud, dove ho le mie radici». MILANESE DEL SUD Il suo cognome d’altro canto ha radici chiaramente meridionali anche se lui è milanese di Segrate: «Mio papà è di Crotone – rivela – ed in Calabria ho tanti parenti». Ovviamente tutti tifosi del Crotone e chissà in quanti speravano di vederlo allo Scida con la maglia rossoblù. Già ieri mattina, però, Agostino Camigliano era al Provinciale per il suo primo allenamento col Trapani. Fino a giugno avrà sulle spalle la maglia granata numero 23, quella di De Vita andato in prestito alla Paganese: «Mi sono messo subito a disposizione del mister con l’intento di dare il massimo – dice il difensore –. Vengo da un periodo in cui non ho avuto molto spazio e voglio impegnarmi tanto per mettermi in mostra. A Trapani, inoltre, sono sicuro che mi troverò bene. Una mia zia è trapanese, mi ha detto che è anche una bella città». IL SOGNO È LA A L’estate scorsa, quando l’Udinese ha preferito tenerlo nei propri quadri dopo che era scaduto il suo prestito al Cittadella, Agostino Camigliano sperava di poter fare un giorno l’esordio in serie A. Anche se molto giovane, d’altro canto lui di gavetta in B ne aveva fatta tra Brescia, Virtus Entella e Cittadella (30 prese in totale). Stefano Colantuono, però, non gli ha dato lo spazio sperato avendo ben coperto il ruolo di difensore centrale e così la società ha deciso di fargli fare un’altra esperienza in B. Nel Trapani non sarà facile farsi strada tra i vari Pagliarulo, Perticone, Scognamiglio, Fazio e Terlizzi che di esperienza ne hanno da vendere, ma questo non lo scoraggia: «Posso solo garantire che darò il cento per cento e non risparmierò certo energie al servizio della squadra. Sarà poi il mister a decidere come e quando farmi giocare. Sono un difensore centrale, mancino. Mi piace giocare e provare a costruire il gioco anche partendo dal basso»”. Questo è quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.