Altre Siciliane, ecco l’altro Di Napoli: «Arturo risolverà tutto, a Messina grazie a lui»

“Del calcio, fino a ieri, conosceva soprattutto il campo. Lavorava all’ombra, da decenni. Lavoro duro, spirito operaio. Sacrificio e razioni misurate di gloria personale. Raffaele «Lello» Di Napoli ha dovuto rinunciare forzatamente al suo habitat naturale, al suo ruolo di allenatore in seconda. Ora dovrà sostituire Arturo Di Napoli sulla panchina del Messina. La pressione schizza verso l’alto, la sovraesposizione mediatica anche. Dovrà abituarsi e farlo presto. UMILTA’ Condottiero a tempo determinato di una flotta che naviga in acque tranquille, al 6° posto in classifica, ma che non può permettersi brusche frenate. Catapultato dallo sfondo alla ribalta, alla sua prima uscita da allenatore giallorosso Lello avverte: «Lontano dal campo non sono un grande comunicatore, abituatevi. Ho sempre lavorato in modo umile e mi auguro di essere utile alla causa del Messina». Di scatti di egocentrismo nemmeno l’ombra, per lo storico vice di Campilongo. Per indole personale e perché le chiavi della panchina giallorossa gli sono state affidate per la squalifica inflitta all’altro Di Napoli, Arturo, che proseguirà la sua battaglia nei tribunali della giustizia sportiva, lontano dalla squadra che ha creato dalle fondamenta. Da quando la cordata Stracuzzi ha rilevato la società, «Re Artù» è stato allenatore e tanto altro. Non a caso il club ha deciso di non toccare il suo contratto, almeno fino al terzo grado di giudizio. ORGOGLIO Raffaele Di Napoli ne ha piena consapevolezza: «Non sono qui per merito, ma per una disgrazia altrui. Spero che Arturo risolva presto la questione, sono convinto della sua innocenza. Oggi sono qui grazie a lui, che mi ha dato la possibilità di seguirlo in questa avventura. Sono onorato di sedere sulla panchina che è stata di Scoglio, Mutti e Ventura»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.