Altre Siciliane, da un Di Napoli all’altro: il Messina tira dritto
“Un arrivederci, forse un addio. Arturo Di Napoli e il Messina si separano, per il momento o forse per sempre. Quattro anni di squalifica per illecito sportivo: è il noto verdetto del Tribunale Federale che ha accolto pienamente la richiesta della Procura, secondo la quale il tecnico giallorosso avrebbe partecipato attivamente alla combine di L’Aquila-Savona del 23 novembre 2014, ai tempi in cui sedeva sulla panchina del club ligure. Sentenza che potrebbe scompaginare le ambizioni di un allenatore che aveva davanti a sé un futuro tutto da scrivere. RICORSO Cercava di riportare il Messina in alto, come aveva già fatto nelle vesti di bomber dell’era Franza, quando venne soprannominato Re Artù. Di Napoli proseguirà la sua battaglia nei tribunali della giustizia sportiva: «Ho la consapevolezza di essere innocente e farò di tutto per dimostrarlo nei prossimi gradi di giudizio. L’affetto dei tifosi e di un’intera città è un’ulteriore iniezione di fiducia che mi spinge a portare avanti la mia battaglia. Il tempo è galantuomo». IL SOSTITUTO Arturo Di Napoli non vestirà l’abito del tecnico ombra, concentrerà tutti i suoi sforzi nel tentativo di dimostrare la propria innocenza, lontano dalla squadra e dal campo. La panchina è stata affidata a Raffaele Di Napoli. Caso di omonimia, quasi uno scherzo del destino. Fino alla scorsa settimana era l’allenatore in seconda, adesso la società gli ha consegnato le chiavi della panchina del Messina. Storico vice di Campilongo, anche Lello Di Napoli era un attaccante e nei primi sei mesi della sua avventura in riva allo Stretto si è guadagnato il rispetto dei calciatori e la stima della società. Scelta quasi fisiologica, quindi, quella di affidargli la guida di una squadra sesta in classifica, ancora sospesa tra la consapevolezza di doversi salvare e la tentazione di alzare l’asticella degli obiettivi. Le recenti operazioni di mercato sono in linea con la politica del Messina che ha dovuto rialzarsi dalle macerie dell’ultimo decennio. Budget risicato e volontà di incassare il massimo dei contributi federali disponibili. A partire dalla prossima partita di domani sul campo del Cosenza toccherà dunque a Lello Di Napoli adesso condurre in porto la navicella giallorossa. «Per me – ha detto – è un onore sedere sulla panchina che fu di Scoglio, Mutti e Ventura»”. Questo riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.