Altre Siciliane, Capuano: «Che emozione tornare al Massimino. Ricordo ancora la vittoria al Barbera contro il Palermo…»
Intervenuto ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” Ciro Capuano, in forza all’Akragas ed ex Catania, ha parlato di come sarà per lui tornare al Massimino da avversario: «Sarà bello tornare a Catania, emozionante, ci ho trascorso un bel pezzo di vita. Non posso negare che tornare al Massimino mi fa un certo effetto e spero di essere accolto bene. […] Il mio sogno era quello di realizzare a Catania quello che stiamo facendo qui con Nicola (Legrottaglie, ndr), sarebbe stato buono credo anche per il club etneo, in questa categoria. […] L’anno più bello è stata la stagione dei record con Maran. A livello di partite invece, come dimenticare il 4 a 0 contro il Palermo alla Favorita, ma ci metto anche Catania-Fiorentina 2 a 1 che ci portò al famoso record dei 58 punti e all’ottavo posto finale. […] Se proprio devo scegliere un tecnico con il quale mi sono trovato bene dico Mihajlovic perché quell’anno eravamo spacciati e ha compiuto un’impresa straordinaria, il tecnico serbo è riuscito a formare un bello “spogliatoio”, ricreando fiducia, armonia e buona organizzazione calcistica, dovuta anche alla dirigenza, non dimentichiamolo alludo a Lo Monaco che poi però lontano da Catania non è più riuscito trovare la giusta alchimia”. […] E sull’inchiesta ‘I treni del gol’ dice: “Ho immaginato un’apocalisse. L’ho vissuto da casa perché ormai ero in vacanza e ci sono rimasto molto male, è stato un grande dispiacere e ho pensato che rischiava di finire il calcio a Catania. Questa vicenda mi ha abbattuto moralmente e mi sono sentito anche responsabile in certo qual senso perché se noi giocatori avessimo ottenuto di più sul campo avremmo evitato che la società arrivasse a fare quei brutti pensieri. […] Futuro per il Catania? Con i 2 punti in più di penalizzazione che gli sono stati inflitti ad oggi la vedo dura, a meno che non azzecchi un buon filotto di vittorie, ma i campi della Lega Pro sono molto insidiosi. Comunque glielo auguro».