Alla “Scala del calcio” il Palermo attende la prima sonata: Gilardino, accordiamolo ‘sto violino!
Per certi versi, anche loro sono degli artisti. Non armati di pennello né di pianoforti o di chitarre, ma di semplici scarpini. Le loro opere non sono dipinti né tanto meno capolavori musicali. Ma una giocata, una traiettoria del pallone disegnata al millimetro, un gol spettacolare o un’azione sviluppata nei minimi dettagli, anche queste possono essere considerate delle vere e proprie opere d’arte. E quale teatro migliore per sfoggiarle se non quello de La Scala? Del calcio, s’intende. A Milano, questa sera, scendono in campo i rossoneri, padroni del palcoscenico. Ma le aspettative di tutto l’ambiente rosanero è che a rubare la scena sia proprio il Palermo ed i suoi esteti: i giocatori.
L’orchestra di mister Iachini vuole strappare applausi e punti, vuole uscire indenne dalla trasferta milanese. Magari trionfante. E proprio lì, in quel palco dove ha fatto le fortune per diversi anni con la maglia rossonera, il nuovo primo violino del Palermo vuole essere protagonista. Gilardino, il violinista rosanero, contro il Carpi è apparso arrugginito. Sarà che non suona più come ai tempi d’oro. O forse il violino è soltanto impolverato e le dita atrofizzate. Il talento può nascondersi alle volte, ma non può svanire. Zamparini, il mecenate del Palermo sempre alla ricerca di artisti affermati o emergenti, lo sa e lo aspetta pazientemente, così come tutti i suoi compagni orchestranti e la platea palermitana. Quale miglior teatro se non quello più prestigioso d’Italia per tornare alla ribalta?
Il Palermo, fino ad ora, se l’è cavata: con gli archi, coi legni (non quelli colpiti, attenzione), con gli ottoni, persino in assenza del direttore d’orchestra Vazquez, ancora all’asciutto di reti. Sette punti in tre partite, niente male come inizio di stagione. Ma di Gilardino, dei suoi vibrati, dei suoi pizzicati, soprattutto dei suoi gol, i rosanero non possono farne a meno. Allora ci siamo. E’ il momento di accordare ‘sto violino! Di sciogliere le dita e di iniziare a suonare! Per mostrare a tutti quanti che la via del tramonto è ancora lontana, per strappare il primo boato di questa nuova avventura, forse l’ultima di una grande carriera. Palermo attende la prima sviolinata. E Gila non aspetta altro…