Quando c’è di mezzo la retrocessione in serie B, che i giochi siano già chiusi oppure no, a tenere banco è un solo argomento: il paracadute finanziario. Al Palermo, retrocesso aritmeticamente la scorsa settimana dopo il pareggio di Verona contro il Chievo, spettano come ormai risaputo 25 milioni di euro.
Ma mentre i rosanero conoscono già il proprio destino, così come il Pescara al quale andranno 10 milioni, c’è ancora chi lotta per rimanere in serie A. Si tratta di Crotone, Empoli e Genoa, rispettivamente a quota 31, 32 e 33 punti. Ecco spiegato perché tra gli argomenti caldi della settimana che ha preceduto la sfida tra il Palermo ed i liguri c’era proprio il paracadute. In caso di retrocessione in B dei rossoblu, infatti, nelle casse del club di viale del Fante entrerebbero meno soldi poiché anche il Genoa è in A da tre anni (e più), proprio come il Palermo e dunque non ci sarebbe alcuna quota residuale da riscuotere in caso di mancata promozione il prossimo anno. Tanti quindi i dubbi alla vigilia della gara del “Renzo Barbera”. In molti chiedevano a gran voce di tenere sotto controllo l’andamento del match, sospettando un possibile ed interessato “regalino” dei padroni di casa agli ospiti.
Ma così non è stato. Chi ha visto Palermo-Genoa, non ha potuto far altro che apprezzare la professionalità dei calciatori in maglia rosanero. Scesi in campo da retrocessi, ma con un onore da difendere fino al termine della stagione senza guardare in faccia nessuno. Perché questa reazione non ci sia stata prima non è dato saperlo. Anzi, i tre risultati utili consecutivi conquistati da Rispoli e compagni non fanno altro che accrescere la rabbia dei tifosi rosanero. Ma questo è un altro discorso. Oggi, invece, vogliamo sottolineare un ulteriore aspetto: dopo il successo di questo pomeriggio, nessuno potrà più dire che squadre come il Palermo falsano il campionato.