Alitalia lascia Trapani, il sindaco Tranchida: «Vergogna di Stato»
A seguito della decisione di Alitalia di tagliare i voli fra Trapani Birgi e Roma e Milano anche durante la stagione estiva, è intervenuto a “Adnkronos” il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida.
«Una vergogna di Stato. A parole si continua a ripetere che bisogna aiutare il Sud, soprattutto in questa fase di ripartenza in cui il Mezzogiorno può essere considerata un’area del paese sostanzialmente Covid-free – denuncia -, ma i fatti dicono altro. Senza considerare che questa compagnia è stata nel tempo largamente foraggiata con i soldi degli italiani e anche dei cittadini del Meridione e non può ragionare con logiche esclusivamente commerciali. Siamo al banditismo puro.
Un Esecutivo assolutamente distratto – attacca – che non si preoccupa di garantire agli italiani una mobilità in sicurezza. Come si può pensare a una ripresa e a un rilancio della provincia dopo l’emergenza Covid-19 senza collegamenti aerei efficienti?
A Trapani non si può certo arrivare a nuoto, il Governo intervenga immediatamente.
Sul piede di guerra anche sindacati e imprese: «Alitalia non deve abbandonare Trapani, da tempo si discute di un rilancio dell’aeroporto e di certo così non potrà avvenire. E’ un colpo grave al futuro di questo scalo che giunge peraltro da una compagnia aerea la cui sopravvivenza è garantita dallo Stato. Così i segretari di Cgil Cisl Uil Trapani, Filippo Cutrona, Leonardo La Piana e Eugenio Tumbarello e il presidente di Sicindustria Trapani Gregory Bongiorno. Un fatto che avrà serie ripercussioni perché pregiudica il futuro di Trapani Birgi, dei suoi lavoratori, per non parlare dei settori produttivi trainanti per il territorio come il turismo e quindi l’alberghiero e tanti altri», dicono sindacati e Sicindustria. «La posizione strategica dello scalo trapanese dovrebbe piuttosto incentivare investimenti e manifestazioni di interesse da parte di altre compagnie aeree – proseguono – e, invece, ci ritroviamo con continui annunci di abbandoni da parte di società finora fondamentali per l’operatività dello scalo.
Facciano fronte comune per chiedere al governo nazionale di intervenire chiedendo ad Alitalia un passo indietro. Siamo pronti anche noi a manifestare insieme a tutte le realtà del territorio per salvare lo scalo di Birgi e con questo preservare il futuro del nostro sistema economico, già messo seriamente a rischio dal recente lockdown che ha aggravato la crisi», concludono sindacati e industriali.
Ieri era intervenuto il presidente della Regione, Nello Musumeci: “Apprendo dal presidente di Airgest che Alitalia, la compagnia di bandiera, improvvisamente ha fatto sapere che non intende operare rotte con Roma e Milano da Trapani. Neppure in estate. E’ l’ennesimo schiaffo che si aggiunge a tariffe perlopiù inaccessibili e ai voli ancora ridotti in tutti gli scali siciliani, che stanno rendendo impossibile raggiungere l’Isola e partire. Si tratta di un atteggiamento che, nel pieno della più grave crisi economica del nostra comunità, assume i profili di seria irresponsabilità di cui chiediamo conto innanzitutto al management ed al governo nazionale. I trasporti aerei sono andati fuori controllo e il grido d’allarme delle compagnie low-cost è drammatico. Tutto questo sta indebolendo la nostra ripresa e rendendo difficile la vita dei siciliani. Domani mi aspetto una presa di posizioni del presidente Conte nei confronti di Alitalia, che dal governo centrale sta attendendo aiuto oltre ogni legittima misura. In caso contrario, ma conosco la sensibilità del premier, la Sicilia darà vita a proteste clamorose”.
Alitalia aveva affidato a una nota il suo commento: “Le rotte da e per Trapani presentano per luglio e agosto un numero di prenotazioni inferiore del 60% rispetto all’anno scorso, nonostante i voli siano in vendita a tariffe particolarmente favorevoli (a partire da 61 euro a tratta, tasse aeroportuali incluse). Abbiamo quindi chiesto all’aeroporto un sostegno per mantenere nel periodo estivo i voli Trapani-Roma e Trapani-Milano, la cui redditività è fortemente penalizzata dalla riduzione del traffico a seguito degli effetti del Covid-19. L’aeroporto non ha ritenuto di favorire una più equa distribuzione dello sforzo economico, pertanto Alitalia ha ritenuto inevitabile concentrare i propri servizi sull’aeroporto di Palermo. Per quanto riguarda il bando citato dall’aeroporto di Trapani, esso fa riferimento a una situazione del traffico aereo precedente a quello dell’emergenza sanitaria ed implicherebbe di operare per tutto l’anno rotte che già nei mesi estivi registrano perdite significative”.