Alessandro Diamanti: «Che errore venire in rosa ora tifo da Melbourne. Balotelli? Si, vicino a vestire maglia del Palermo»
L’edizione odierna de “La Repubblica” ha riportato un’intervista ad Alessandro Diamanti, il quale si è soffermato a parlare del Palermo, con i suoi trascorsi in rosanero e Mario Balotelli vicino all’arrivo in Sicilia.
Alessandro Diamanti, come mai da Melbourne le viene in mente di commentare la magia di Soleri? «Ho scritto: “Grande gol”. Non è così? Mi piacciono gli attaccanti che escono dagli schemi classici. Io, alla mia età, e mi capita sempre, tiro in porta da centrocampo. Quando unodisegna un capolavoro del genere, merita l’applauso».
Soleri in doppia cifra, segnando sempre da subentrato. Straordinario, no? «Una caratteristica affascinante, potrebbe però non essere un complimento perché significa che, se parte dall’inizio, non è decisivo».
Il bomber rosa come Muriel. «Chiedete a Muriel se è contento di dare una mano o se, invece, è meglio giocare partite intere».
Si capisce, comunque, che segue ancora il Palermo anche dall’Australia. «I risultati di A, B e C li so tutti. Poi, vado a vedere le azioni principali delle squadre nelle quali ho militato».
Si sarebbe aspettato il fallimento? «Il Palermo in C, e addirittura tra i dilettanti, resta un non senso e capisco la delusione della gente, però per come è stato gestito quel periodo, normale sia finita così». Per lei, da grandi speranze a profonde delusioni. «Eravamo in A, ma l’entusiasmo mancava. Da avversario, il Barbera sembrava un ambiente diverso, avevamo paura di un campo difficile e dei tifosi. La stessa atmosfera che ho rivisto per l’Italia. Contro la Macedonia mi venivano i brividi: impossibile perdere in uno stadio brulicante di passione azzurra».
Le sue aspettative bruciate in una società sul viale del tramonto. «Una scelta sbagliata, la mia. Non la rifarei a quelle condizioni. Felice soltanto per il feeling avuto con la città. Ho tanti amici palermitani alcuni anche a Melbourne. In estate, farò tappa da voi, è già tutto programmato. Mi dispiace solo che, ai tempi, non si poteva fare calcio: Zamparini, già dopo pochi giorni, mi rompeva le scatole, cinque allenatori cambiati, calciatori ai quali non interessava niente della maglia».
Entriamo nei dettagli. «Non avevo mai giocato al Sud e Palermo mi sembrava la migliore prospettiva. Chiamai Balotelli e gli dissi: Dai, vieni, ci divertiamo… Mi rispose di no, perché la squadra non gli piaceva. Alla fine ha avuto ragione. Ho trovato un casino indescrivibile, troppi stranieri. Ognuno per i fatti suoi e club senza identità. Nei momenti di difficoltà non ci siamo mai compattati».
Poi cinque mesi di silenzio stampa. Zamparini l’aveva già scaricata. «Non auguro a nessuno il trattamento che mi hanno dedicato sia umanamente che professionalmente. Sono stato bistrattato, hanno cercato di togliermi amore, di delegittimarmi e, sinceramente, ci sono riusciti. Era tutto, meno che calcio».
Adesso l’Australia, Melbourne, il Western United. «Sono già passati tre anni. Nel primo, mi hanno nominato miglior giocatore del campionato, poi il titolo per assist effettuati, nove. Sono fuori da un mese per un’entrata killer. Ho lasciato il Western in testa alla classifica, ora è secondo. Sto vivendo una bella esperienza».
Il 2 maggio compirà 39 anni. «Me ne infischio dell’età, finché mi diverto e ho voglia di mettere in riga i ragazzini, non smetto».
E l’Italia? «Me ne sono staccato per accumulare esperienze dopo quelle in Inghilterra e in Cina. Conoscere diverse realtà fa bene e apre altre prospettive. Qui, si sta veramente bene e fra poco ci daranno la residenza».
Il Palermo farà i play-off. «Gli spareggi sono sempre indecifrabili, però la squadra è ben strutturata e ha buone possibilità. Conosco Baldini, che è toscano come me, ed è un “pazzo” vero, non di quelli finti che ci sono ora. Un folle, sì, che fa girare il mondo».
Dei giocatori chi conosce? «Accardi. Con lui legai nel breve ritiro in Austria. Tra l’altro è cugino di Piero con il quale ho avuto un buon rapporto a Brescia. Andrea è un siciliano doc e so quanto ci tiene».
La stella è Brunori. «Ho letto che è entrato nella leggenda rosanero e che ha segnato più di tutti in Europa nel 2022. È in forma strepitosa. Quello che ci vuole per affrontare i play-off con l’ambizione della promozione in B».