Al “Picco” un’altra tragedia: adesso di chi è la colpa?

UN’ALTRA TRAGEDIA DA AGGIUNGERE ALLA LISTA.

Adesso sono tre pareggi e due sconfitte da quando Mignani ha preso la giuda dei rosanero. Ma soprattutto pochi, pochissimi cambiamenti.

Al “Picco” è lo Spezia a portare a casa i tre punti e a sfruttare i soliti regali del Palermo. In particolare è Di Serio a firmare il goal vittoria su un “assist”  di Lund disastroso ma perfetto per il centravanti degli aquilotti.

Evidentemente la cura Mignani non sta funzionando…

I rosanero sono lenti, macchinosi e prevedibili ma soprattutto arrendevoli. Insomma, nulla di nuovo rispetto a quanto visto per larghi tratti in questa stagione. Il cambio modulo non sta portando i suoi frutti, con l’unico clean sheet ottenuto in casa contro un Parma a cui forse il pareggio andava più che bene. Ma anzi, in attacco, le cose sembrano essere addirittura peggiorate. La fase offensiva è quasi inesistente, e al “Picco” anche Brunori è scomparso in balia dei difensori avversari.

E i troppi errori tecnici sono un’altra prova tangibile di una squadra spaesata. Da Lund a Diakité passando per Gomes e Di Francesco, forse uno dei più vogliosi, gli errori non si contano. Sintomo che per gli uomini di Mignani, la palla nei piedi scotta e non si vede l’ora di liberarsene. Una situazione che in momento così delicato della stagione non dovrebbe mai verificarsi, specie con 10 posizioni di differenza rispetto all’avversario di turno.

ADESSO DI CHI E’ LA COLPA?

Sarebbe troppo semplice colpevolizzare Mignani: e forse è stato esagerato puntare il dito solo su Corini?

Sicuramente la passata guida tecnica ha avuto grandi, grandissime colpe. Ma una tifoseria come quella rosanero non merita e non meriterebbe mai delle prestazioni del genere.

Forse la rosa è stata sopravvalutata?

Solo il finale di stagione dirà tutta la verità, con la speranza che nei play-off qualcosa possa cambiare. Di certo questi andamenti fanno comprendere come, quando si tocca il fondo, probabilmente questa squadra è in grado di trovare angoli di peggioramento. Mignani, ad oggi, non è riuscito a dare la scossa che la società si aspettava. Il cambio tecnico indubbiamente aveva un unico obiettivo: dare una svolta alla stagione, ma soprattutto incidere dal punto di vista mentale.

Ciò non si sta oggettivamente verificando.

A questo punto una verità è sotto gli occhi di tutti: non c’entrano i moduli e gli schemi tattici, questo Palermo ha dei limiti dal punto di vista psicologico che non possono, probabilmente, più essere curati.

E non sarà un caso che i rosanero abbiamo una capacità  innata nel far resuscitare squadre in evidente difficoltà. Sono la voglia, la cattiveria agonistica e le motivazioni a fare la differenza anche contro squadre, sulla carta, inferiori.

E sarà difficile, adesso, ricreare quell’atmosfera che, nei “mini-tornei” come i play-off, può investire una squadra di positività e di episodi favorevoli. Quella scia magica che può influenzare favorevolmente una squadra nelle gare secche, quasi cancellando tutti i limiti e le difficoltà.

Insomma, quello stato di irrazionalità che ti trasporta fino in fondo.

Nel prossimo turno al “Barbera” arriverà l’Ascoli: per una gara dalle sembianze, sotto certi aspetti, simili al match del “Picco”. Inutile dire che sarà un test ad un unico risultato, a prescindere dal modo in cui esso arrivi. Contro l’Ascoli, però, una reazione dovrà esserci da ogni singolo calciatore scelto da Mignani. E non saranno abbastanza gli sterili passaggi a pochi metri di distanza. Servirà la voglia di dimostrare le proprie capacità.

Il tutto nel rispetto di chi vuole soltanto vedere i propri beniamini sudare la maglia lottando, davvero, fino al fischio finale.