L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo di Corini che non riesce più a segnare.
C’è un problema che più di tutti preoccupa nella crisi in cui è piombato il Palermo. E il tonfo con il Südtirol lo ha evidenziato ancora una volta: l’attacco stenta, fa fatica a inquadrare la porta, per quanto produca e lo ha fatto anche in una giornata nera come quella di sabato. L’allarme è suonato, nonostante i tre legni centrati nella ripresa, frutto più della reazione nervosa dei singoli che di uno sviluppo fluido della manovra.
Senza idee chiare in fase di impostazione, chiaramente, diventa più complicato presentarsi in condizioni vantaggiose davanti al portiere avversario. Ma la fatica a fare centro è emersa anche nelle gare precedenti alla sosta, nelle quali i rosanero avevano creato dalle tre alle quattro occasioni senza sfruttarle. È accaduto con Ascoli, Reggina e Frosinone, giusto per citare le tre sconfitte precedenti a quella di sabato. Su tre ko, due con maggiore precisione si sarebbero potuti trasformare in pareggi.
Se Corini è riuscito a limitare l’emorragia di gol al passico adesso dovrà lavorare molto su un aspetto nevralgico, perché i numeri dopo sette giornate sono impietosi: 6 gol complessivi, meno di un gol a partita, terzo peggiore attacco dopo quelli di Perugia e Benevento. Un bilancio nel quale spicca Brunori con tre marcature che non sono nemmeno tante.