Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri di serie A e B, nel corso della conferenza stampa dell’Aia in programma questa mattina, si è espresso soprattutto soffermandosi sui casi di razzismo che ancora oggi colpiscono il mondo del calcio:
«Nessun passo indietro sul razzismo, sarà ancora tolleranza zero verso ogni manifestazione in tal senso. La scorsa stagione è andata bene – ha ricordato Rocchi -, tranne che in un episodio, quello di Udine, non abbiamo registrato momenti particolari di razzismo e questo grazie anche alla maturità del pubblico e delle società. Che arbitri vogliamo? Vogliamo arbitri decisionisti in campo e in tal senso chiedo maggiore coraggio. Chiediamo di arbitrare come se la tecnologia non ci fosse – ha spiegato Rocchi -. Poi ovviamente sanno che ne possono usufruire. Un arbitro forte – ha sottolineato il designatore – è quello che in campo prende la decisione e nei successivi dieci secondi capisce che forse ha sbagliato e quindi ricorre alla tecnologia. Corregge l’errore e poi riprende ad arbitrare con lo stesso piglio decisionista”. Sull’ipotesi che le future generazioni di arbitri possano sempre più affidarsi alla tecnologia, Rocchi ha spiegato che “lavoriamo proprio perché questo non accada. Massima severità verso i calciatori che entrano per far male sugli avversari. Vogliamo tutelare la salute dei giocatori. Dobbiamo assolutamente tutelare chi gioca al calcio». (ANSA).